Quindici regole per diventare Paperoni onesti

Mercoledì 19 Settembre 2018
Quindici regole per diventare Paperoni onesti
LA STORIA
Basta pregiudizi. Sì può, si deve, diventare ricchi. Ma rispettando l'etica, le regole, la morale e insomma da mercante perfetto si deve diventare ed essere uomo perfetto. Lo ha detto e scritto a mano - quasi 500 anni fa in modo così bello ed elegante che le sue parole, ristampate, appaiono come un evangelio che imprenditori, finanzieri e banchieri dovrebbero applicare per vivere bene loro e far vivere ancora meglio la società nella quale operano. Scopo della mercatura infatti ela «volonta e desiderio d'aquistare roba con honore et senza ofendere Dio et lo proximo». Prudenza innanzitutto.
A questo si arriva, dopo secoli da un testo che pareva scomparso attraverso un impasto che ha previsto il lavoro di Benedetto Cotrugli (L'arte della mercatura) dalmata uomo di legge-letterato-diplomatico-mercante della seconda metà del 400 nato a Ragusa ora Dubrovnik. Al quale si uniscono analisi e ricerche di alcuni studiosi dell'università di Ca' Foscari, e poi l'iniziativa, in inglese, dello scorso anno grazie anche a Niall Fergusson, uno dei maggiori storici viventi - della casa editrice Palgrave Macmillan di Londra. E ora quella della Rizzoli che ha mandato in libreria Arricchirsi con onore a cura di Alessandro Wagner (15 euro - 192 pagine) con l'introduzione di Brunero Cucinelli. Imprenditore al quale piacerebbe avere a fianco Benedetto Cotrugli, autore di respiro europeo che si trovava a casa nella Napoli aragonese come nella Firenze dei Medici o nella Venezia dei Dogi. Che pochi decenni dopo la morte (1469) era già stato dimenticato; ma lo riscoprì l'editore Francesco Patrizi che stampò a Venezia, nel 1573 per la libreria l'Elefanta, il libro pesantemente riscritto e al quale manca la sezione sulla partita doppia.
LA STORIA DI UN SAGGIO
Sarà lo studioso di Ca' Foscari Ugo Tucci che fece stampare L'arte delle mercatura nel 1990 per la prima volta; mentre gli studiosi dell'economia sussultarono scoprendo che Luca Pacioli, il fondatore della ragioneria aveva copiato dal dalmata la parte che descriveva la partita doppia. Ma Cotrugli non teme né caso né destino. E' visionario sapiente e lucido così come ardimentoso, al punto Ragusa lo dichiarerà più volte cittadino indesiderato per via di enormi somme che aveva promesso di far avere alla sua città senza riuscirci. Lo riabiliterà Zagabria che ha dedicato al suo nome la business school. Il testo di Cotrugli è diventato molto più agile; è stato riscritto il lavoro partito da Carlo Carraro, Giovanni Favero, Mario Infelise, Tiziano Zanato. E Vera Ribaudo che aveva tradotto' il saggio dall'italiano del 400 in quello moderno (pdf in internet).
REGOLE MODERNE
I 15 precetti di Cotrugli - la mercatura è arte prima di tutto - sono pieni del buon senso e di una visione di ordine celeste, e molto pratici. Eccone alcuni, così come lui li scrive a cominciare da chi possa essere commerciante (cioè imprenditore) attività che esclude le: inlegitime, cioè quele persone che non posono exercitare la dicta arte senza preiudicio et senza prohibicione, et in questo intendiamo li re, principi, baroni, cavalieri, gentilomeni et tuti altri signori a li quali è interdicto l'exercicio de l'acto mercantile.
UN MERCANTE UMANISTA
L'ex rettore di Ca'Foscari, Carlo Carraro ha descritto questo mercante-umanista come un essere che «possedeva una grande profondità culturale e consapevolezza che gli permise di guardare oltre la sua occupazione e capirne le inefficienze organizzative, l'approssimazione contabile». Uno che conosce gli uomini e i mercati; e consiglia i suoi colleghi, per evitare danni, invitandoli a non mettersi in politica o in amministrazione civile perché ci sono zone pericolose.
In mercatura sostiene Cotrugli - non ci dovranno stare le persone che hano mancamento e sono inabili; fanciulli prima della età legiptima, donne in ogni età, rustichi, pupilli sotto tutorie, servi, furiosi, pròdigi et altre persone ignorante et inabili. L'altri sono inabili per respeto del mancamento de la cosa, et questi sono ladri, robadori de strata, contrafacitori de le cosse, archimiste et loro simili. Escluso l'aspetto antifemminile, nell'elenco c'è tutto quello che vediamo oggi, e non dovrebbe esserci.
Adesso aspettiamo che qualcuno metta mano anche ad un'altra opera di Cotrugli, De navigatione, scritta tra il 1464 e il 1465 per Doge, Senato e autorità veneziane: denunciava il pessimo stato dell'arte del navigare, e la necessità di ridisegnare nuove regole per il mare.
Adriano Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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