Quella nube d'oro lassù tra le stelle

Martedì 17 Ottobre 2017
Quella nube d'oro lassù tra le stelle
LA SCOPERTA
Immaginate un'enorme nuvola d'oro e platino, con una massa centinaia di volte superiore a quella della Terra. È lo spettacolo veramente superiore a qualsiasi immaginazione che è stato osservato dagli astronomi e dei fisici che hanno puntato assieme i loro strumenti in un punto del cielo lontano 130 milioni di anni luce da noi, dove si trova una costellazione che (guarda caso) porta il nome di Lira. Una vera e propria fabbrica di metalli pesanti dovuta a un evento catastrofico: la collisione tra due stelle di neutroni. Una scoperta che è divenuta a portata di mano dopo quella - epocale - delle onde gravitazionali.
LE TAPPE
Ma procediamo con ordine. Nell'agosto scorso, per tre settimane, i due interferometri americani di Ligo e quello italo-francese di Virgo (a Cascina, vicino a Pisa) hanno rilevato nel corso di tre settimane di ricerche una quarta onda gravitazionale; e poi un nuovo evento assolutamente inedito: un'onda che aveva una diversa forma, proveniente dalla fusione di due stelle di neutroni. Non si tratta di corpi ultramassicci, come i buchi neri - che erano stati all'origine dei primi segnali e che hanno portato al Nobel per la fisica - bensì di stelle sempre molto dense, ma che producono un segnale più lungo, che dura decine di secondi. Questo è avvenuto a una distanza, in termini cosmici, più modesta: soltanto 130 milioni di anni luce, invece che 1,4 miliardi della prima, sensazionale scoperta. In questo modo di è potuto osservarlo con facilità: il segnale era più debole, ma più vicino, ed è stato possibile osservarlo. Il fatto che il segnale fosse più lungo ha permesso sia a Virgo che a Ligo di registrarlo, e quindi di compiere una triangolazione che ha permesso di identificare quella minima porzione di cielo da cui proveniva l'onda gravitazionale. A tutti gli astronomi del mondo è stato quindi chiesto di puntare i propri strumenti verso quel preciso punto, nella costellazione della Lira, ed è stato possibile sviluppare quella che noi chiamiamo astronomia multimessaggero, osservando lampi gamma, ma anche luce, che sono entrambi fotoni. I telescopi a terra hanno visto la luce, mentre telescopi speciali in orbita hanno registrato gli altri segnali.
Ora sappiamo che due stelle di neutroni si fondono e possono produrre, oltre alle onde gravitazionali, lampi di raggi gamma; e abbiamo una comprensione più chiara di questi fenomeni. Sappiamo anche che le onde gravitazionali si muovono alla velocità della luce; ma era già stato previsto da Einstein e non c'erano molti dubbi al riguardo. Nelle settimane, nei mesi successivi, le osservazioni sono continuate e grande è stata la sorpresa degli astronomi quando, usando altre frequenze, hanno rilevato, in questa porzione di cielo, una enorme nuvola di polvere d'oro. Questo ha risolto un altro grande mistero: da dove viene l'oro che si forma sulla Terra? La risposta è: da questi fenomeni catastrofici. La dinamica esatta dovrà ancora essere chiarita; ma è stato come osservare, in diretta, come si produce l'oro nell'Universo.
Guido Tonelli
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