Quando Venezia era centro della finanza e del commercio

Domenica 24 Marzo 2019
MOSTRA
Quando New York era solo un'isola abitata da pochi nativi americani e Londra una città ben lontana dall'essere una metropoli, la City, ovvero il centro della finanza e del commercio a livello internazionale si trovava a Rialto. È lì, come ricorda il Lane nella sua Storia di Venezia, che venivano messe all'asta le galee statali per le spedizioni che andavano dall'Oriente alle Fiandre. È lì che aveva sede la principale piazza finanziaria mondiale del Medioevo e parte del Rinascimento, dove oltre a banche di deposito, venivano finanziate imprese con credito e capitale di rischio e si quotava un po' di tutto: dai metalli preziosi, alle gemme alle spezie. E il ducato d'oro veneziano era - assieme al fiorino di Firenze - il corrispettivo del dollaro americano oggi.
Proprio a Rialto un comitato di cittadini e imprenditori veneziani sta cercando di far nascere un museo che racconti tutto questo attraverso opere d'arte e un'enorme mole di documenti. Un assaggio sostanzioso arriva dalla mostra allestita all'Archivio di Stato di Venezia Rialto. Centro di una economia mondo curata da Donatella Calabi, Luca Molà e Paolo Morachiello e allestita nella sala studio dell'Archivio, che era il refettorio dell'antico convento dei Frari.
I DOCUMENTI
In questa mostra si trovano documenti che vanno dal XIII al XVIII secolo, vere e proprie rarità. Tra queste, il testamento del mercante Pietro Viglioni, scritto a Tabriz (Persia) nel 1263 negli stessi anni in cui il padre e lo zio di Marco Polo viaggiavano per arrivare alla corte di Kublai Khan. «È la prima testimonianza - spiega il professor Molà - che documenta la presenza di mercanti occidentali in Oriente. E lascia precise disposizioni in merito alla vendita dei beni da lui lasciati, indicando anche il prezzo, nel caso in cui non fosse sopravvissuto». Di Molà è la scoperta di un paio di documenti che parlano di Marco Polo. In tutto se ne conoscevano dieci e adesso se ne sono aggiunti due. Il primo è il prestito di 400 ducati a un mercante affinché li investa proprio nel mercato di Rialto per guadagnarci un utile. Il secondo è relativo a una lite, in cui compare assieme alla moglie Donata, contro un altro uomo in merito ai confini di una proprietà immobiliare. Poi c'è la prima legge al mondo per la tutela della proprietà intellettuale, che a Venezia era particolarmente protetta risalente al 1474. Il modello veneziano fu adottato successivamente in tutta Europa. Erano registrati persino cibi e i disegni dei celebri vetri di Murano. Tutto in originale che, ovviamente, si può guardare ma rigorosamente non toccare.
Aperto fino al 5 aprile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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