Protezione civile Il parco mezzi è da rinnovare

Martedì 24 Aprile 2018
SERVIZI PUBBLICI
MESTRE Quando i consiglieri comunali arrivano nella sede della Protezione civile di Terraferma, è in corso la formazione anti incendio alla quale prendono parte giovani volontari dei gruppi comunali. Scopo della visita è stato un sopralluogo della Seconda Commissione consiliare convocata ieri mattina per verificare lo stato della sede di via Mutinelli a Mestre e dei mezzi custoditi all'interno, non prima di avere ascoltato la dettagliata relazione del responsabile della Protezione civile di Venezia Valerio Collini, sull'attività svolta nel biennio 2016/17. Ad affiancare il servizio comunale di Protezione civile oggi ci sono 173 volontari divisi in associazioni e gruppi comunali, presenti sia in terraferma che nel centro storico e isole. Nel corso del 2017 i volontari hanno messo a disposizione della protezione Civile oltre 32mila ore, rispetto alle circa 30.500 dell'anno precedente, malgrado il loro numero sia sceso di 23 unità. Per questo a breve verrà indetto un bando per il reclutamento di 40 nuovi volontari che a settembre saranno formati per essere operativi in tempi brevi.
MEZZI USURATI
L'obiettivo è anche quello di ringiovanire i gruppi, la cui età media oggi supera i 55 anni. Oltre alla componente anagrafica dei volontari a preoccupare la Protezione civile veneziana c'è anche l'usura dei mezzi a disposizione. «Abbiamo mezzi vecchi che hanno bisogno di essere sostituiti - ha spiegato Collini ai consiglieri comunali presenti - perché la maggior parte dei camion, dei furgoni e delle imbarcazioni di cui disponiamo hanno più di 15 anni. Per rinnovare il parco mezzi servirebbe un investimento di 380mila euro in cinque anni». Una richiesta che difficilmente l'amministrazione comunale potrà soddisfare in tempi brevi, in quanto il bilancio di previsione prevede il finanziamento della sola manutenzione dei mezzi di trasporto già disponibili. Una mancanza di fondi che ha convinto l'amministrazione comunale ad accantonare anche il progetto della Cittadella unica della protezione civile che doveva nascere in via dell'Avena a Marghera, dove sorgono dei capannoni di proprietà comunale, già utilizzati come incubatori d'imprese. «Purtroppo questa strada non è percorribile anche perché la struttura non è adatta e costerebbe meno farne una nuova - chiarisce l'assessore alla Protezione civile Giorgio d'Este - quindi per ora rimarranno le 4 sedi, di Mestre (che essendo privata all'amministrazione comunale costa 60mila euro all'anno di canoni di locazione), Marghera (ex Edison), Venezia centro storico e del Lido-Pellestrina».
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