PROBLEMI? CI PENSA JOHNSON

Lunedì 20 Novembre 2017
PROBLEMI? CI PENSA JOHNSON
SERIE A
Nel momento di maggior sofferenza, quando Pistoia rientrava sempre nei tentativi di fuga orogranata, l'ha vinta col talento individuale.
C'è la mano di Dominique Johnson nell'84-80 dell'Umana Reyer che, nonostante l'emergenza dei toscani, ha dovuto sudare sette camicie per continuare il filotto vincente. Zero punti negli 11' giocati nel primo tempo, 18 nei 16' della ripresa quando molto spesso si è messo in proprio. «Una prova a due facce.
Nel primo tempo avrei dovuto essere più presente e non sono soddisfatto di come ho giocato. Nella ripresa, invece, ho messo tiri importanti nelle fasi calde della gara ma ci sono riuscito grazie alle spaziature create dai compagni» condivide subito i meriti con la squadra il 30enne di Detroit anche se la sensazione è che la vittoria sia arrivata più per le giocate dei singoli che per la prestazione corale. Demeriti della Reyer ma soprattutto meriti di Pistoia, che Johnson riconosce. «Bisogna fare i complimenti ai nostri avversari, ci aspettavamo giocassero una partita dura e di grande orgoglio. Trovandosi in piena emergenza sono scesi in campo con tanta voglia e ci hanno messo in difficoltà perché noi non siamo riusciti a pareggiare la loro intensità, tipica di una squadra spalle al muro». Più 13 sulla tripla di Ress prima dell'intervallo, massimo vantaggio +15 su quella di Peric a fine terzo quarto, nuovo +10 nell'ultimo periodo, ma la Reyer non ha mai chiuso i conti.
«Il basket è gioco di parziali segnati ma anche subiti e alla fine Pistoia si è riavvicinata. Però siamo stati bravi a infilare quei tiri che, nel finale, contavano per portare a casa la vittoria». Successo che, nelle 16 gare ufficiali fra campionato, Champions e Supercoppa, è il numero 13. «Un cammino importante, un'ottima partenza anche perché gli scarti con Torino e Aek sono minimi e possiamo ribaltarli nel ritorno. Il rammarico più grande resta la gara coi piemontesi, quando abbiamo perso per non aver difeso bene». La sosta per le Nazionali consentirà ora di tirare un po' il fiato e Johnson ne approfitterà per rientrare qualche giorno negli Stati Uniti. «Sarà utile se sapremo sfruttarla al meglio lavorando per migliorare quegli aspetti dove sappiamo di dover crescere. Intanto siamo felici per i nostri compagni Paul e Gediminas che rappresenteranno il proprio Paese». (g.gar.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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