Pozzanghere da tutelare per non uccidere sul nascere i rospi anti-zanzare

Martedì 25 Giugno 2019
LIDO
Grandi pozzanghere si sono formate con le piogge di questi giorni a San Nicolò e sono diventate una nursery ideale per i girini del rospo smeraldino, specie protetta, grande divoratrice di insetti, fondamentale per l'equilibrio della catena alimentare, che negli ultimi anni faticava a trovare luoghi adatti per la riproduzione al Lido.
Il problema adesso è che anche queste pozzanghere si trovano in una zona a rischio: nel tratto di strada sterrata prima dell'ingresso dell'oasi di San Nicolò, aperta al traffico, dove possono passare i mezzi diretti al cantiere del Mose e dove sostano auto e cassoni di Veritas. Per questo si sono azionati i volontari della Lipu di Venezia che hanno segnalato i siti riproduttivi con cartelli e nastri a strisce, oltre ad avvisare con una lettera le varie istituzioni interessate, dalla Regione al Comune, da Veritas al Provveditorato alle opere pubbliche. Ora bastano poche settimane perché i girini si trasformino in rospi e prendano la loro strada. Settimane, però, in cui diventa fondamentale preservare queste pozzanghere, con le loro migliaia di girini, che possono segnare un ritorno importante del rospo smeraldino al Lido.
«Tali pozze rappresentano di fatto il solo significativo sito riproduttivo del rospo smeraldino a San Nicolò e uno degli ultimi rimasti al Lido sottolinea il delegato Lipu, Giampaolo Pamio, nella sua lettera alle istituzioni -, dopo che lo sviluppo immobiliare, soprattutto nell'area dei murazzi e delle terre perse, e la bonifica della fontana dell'aeroporto Nicelli, hanno portato alla perdita di gran parte dei siti riproduttivi». In quanto specie protetta dalla direttiva europea Habitat il rospo smeraldino è tutelato per legge: catturarlo, ucciderlo o danneggiarne i siti di riproduzione diventa un danno ambientale. Ma al di là delle normative, i volontari della Lipu insistono sull'importanza di conservare la biodiversità.
«In un'estate un solo rospo smeraldino potenzialmente mangia fino a tremila zanzare aggiunge Antonio Borgo, tecnico faunistico della Lipu si tratta di una specie utilissima anche come contrasto alla diffusione della zanzara. Quest'anno le pozzanghere si sono formate per le abbondanti precipitazioni e anche perché il traffico del cantiere del Mose aveva approfondito i solchi. Per il futuro, per evitare che il problema si ripeta ogni anno, bisognerebbe spianare questo tratto di strada e creare delle pozze definitive all'interno dell'oasi protetta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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