POLITICA
MESTRE Evidentemente il Pd ha preso alla lettera la scelta di fare una

Sabato 22 Febbraio 2020
POLITICA MESTRE Evidentemente il Pd ha preso alla lettera la scelta di fare una
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MESTRE Evidentemente il Pd ha preso alla lettera la scelta di fare una pausa di riflessione, dato che la decisione sul candidato che sfiderà Luigi Brugnaro alle prossime elezioni amministrative, attesa di ora in ora, si fa attendere altre ore, anzi giorni. A Venezia si consultano, a Roma si consultano ma i vertici sono super impegnati, la riunione per il progetto tal dei tali di qua, l'incontro alla Camera di là. E intanto oggi c'è la Direzione nazionale del Partito, e non si vorrà mica discutere del sindaco di Venezia proprio oggi.
Così in vista dell'incontro di domani mattina alle 10 nell'Officina del Gusto in via Paolo Sarpi in centro a Mestre, la sinistra riunita ne Il nostro impegno per la città (Articolo 1, Verdi, Possibile, Sinistra italiana e Rifondazione), ieri ha diffuso anche le quattro proposte fondamentali e irrinunciabili per il programma di governo sotto il titolo Un'alleanza tra ambiente e lavoro. Vale a dire che domani diranno che il candidato sindaco, per essere sostenuto da loro, dovrà portare avanti la comparazione di tutti i progetti più significativi alternativi alla Marittima per le navi da crociera, effettuare una verifica rigorosa e indipendente dello stato del Mose, fermare l'iter autorizzativo del nuovo impianto di incenerimento Veritas di Fusina e ridare centralità alla spesa per il welfare in città. «Le questioni aperte, ovviamente, sono anche altre (industria, bonifiche e riconversione, turismo...) ma alcune, come queste, sono particolarmente urgenti e vanno chiarite ora». Insomma, la nota di ieri è un avviso di sfratto per tutti gli altri e soprattutto per il Pd che continua a sfiorare i due petali rimasti della margherita, Pier Paolo Baretta e Monica Sambo, senza aver il coraggio di sfogliarli. Sembrava che la coalizione del centro e della sinistra avesse trovato finalmente un'unità d'intenti ma ora il rischio, col passare del tempo (troppo) è nuovamente la rottura del fronte e la moltiplicazione dei candidati per la gioia del centrodestra.
Non a caso anche la Cgil veneziana ha preso posizione considerando «sbagliata e negativa qualunque ipotesi di divisione e frammentazione, perché serve parlare al vasto campo che vuole l'alternativa a questa amministrazione e che va da chi la battaglia l'ha fatta nelle istituzioni sino a quei giovani che si sono riconosciuti nel movimento delle Sardine».
E.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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