Pellicani: «Due obiettivi appetibili»

Martedì 23 Luglio 2019
L'INCHIESTA
«L'inchiesta che riguarda la presenza della ndrangheta nella gestione del Golf Club di Jesolo attraverso Antonino Defina, conferma l'urgenza di accendere un faro sulla presenza delle mafie su tutto il litorale». Sono le parole dell'onorevole Nicola Pellicani, componente della Commissione parlamentare antimafia, che interviene dopo l'operazione della Dda di Torino che ha svelato l'infiltrazione della cosca calabrese dei Bonavota nella gestione del Golf Club di Jesolo. «Quest'ultima indagine conferma ribadisce Pellicani - come la missione della settimana scorsa dell'antimafia in Veneto abbia rappresentato una tappa fondamentale per porre l'attenzione sulla presenza della criminalità organizzata nella nostra Regione, che ora è diventata una questione di rilevanza nazionale. La gestione del Golf Club era un meccanismo perfetto per riciclare denaro di dubbia provenienza, dietro una copertura totalmente regolare». Da ciò l'invito a verificare come le mafie si siano sparite il territorio. «Nel litorale veneziano a Eraclea è stato accertato un radicamento del clan dei Casalesi aggiunge Pellicani - mentre a Caorle sono emersi collegamenti con la ndrangheta che si allargano com'era prevedibile a Jesolo. Dove ci sono soldi, grandi interessi economici, arriva la criminalità organizzata. Per questo ora bisognerà certamente estendere gli approfondimenti adeguati anche sul versante del Friuli Venezia Giulia, in particolare su Lignano. A maggior ragione solleciterò l'audizione in Commissione antimafia del procuratore capo di Trieste Carlo Mastelloni, competente anche su Caorle». (g.bab.)
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