Paparazzi e Dolce vita Cento foto per un'epoca

Domenica 14 Ottobre 2018
Paparazzi e Dolce vita Cento foto per un'epoca
L'ESPOSIZIONE
Ci sono tutte le foto che hanno segnato un'epoca. Sophia Loren che si difende dai flash dei fotografi al suo arrivo all'aeroporto di Ciampino al ritorno dagli Stati Uniti nel 1962. E poi l'immagine simbolo della Dolce vita con la ballerina Aichè Nana in topless, immortalata da Tazio Secchiaroli al ristorante Rugantino nel 1958, nel pieno del Boom economico e della Swinging Rome amata soprattutto dagli americani. E poi Walter Chiari sorpreso per strada che tenta di ricorrere Tazio Secchiaroli che lo ha appena pizzicato in una uscita galante e ancora Marylin Monroe e il suo lato B colta di nascosto da Alison Jackson. Insomma, storia per immagini delle nostre storie. Ed è questo il senso di una mostra Paparazzi, fotografi e divi dalla Dolce Vita ad oggi aperta fino al 3 febbraio prossimo, a Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza. Qui, lungo sei sezioni tematiche ideate da Camera (Centro italiano per la fotografia) a cura di Walter Guadagnini e Francesco Zanot, sarà possibile ammirare 108 scatti, molti dei quali diventati ormai storia del costume, nei quali si rievoca l'epopea del fotogiornalismo del pettegolezzo prima che questo si trasformasse nel planetario termine di gossip. Già, perchè nel tempo, non è cambiato nulla. E rimane formidabile la voglia di vedere dal buco della serratura gli affari, i legami e le trame amorose dei nostri beniamini del grande e piccolo schermo.
ESERCITO DI FOTOGRAFI
Ecco, quindi, gli scatti dei paparazzi più attivi e celebri, Tazio Secchiaroli, Marcello Geppetti, Elio Sorci, Lino Nanni, Ezio Vitale che immortalano Anita Ekberg, Ava Gardner, Walter Chiari, Richard Burton, Liz Taylor e altri divi che in alcuni casi compiono delle vere aggressioni nei confronti dei fotografi nel tentativo di difendere la propria privacy (oltre a Chiari, basti vedere la giunonica Anita Ekberg che si difende con arco e frecce fuori dalla sua villa). Il termine paparazzi è tra i pochi neologismi italiani che, fin da subito, è stato utilizzato a livello mondiale per indicare questi fotografi pronti a rocamboleschi appostamenti e/o fughe pur di portare a casa qualche scatto da rivendere alla stampa dando così senso visivo ad un chiacchiericcio o ad uno scoop giornalistico.
LA DOLCE VITA
Secondo gli esperti, anche in modo un po' aulico, pare che il termine sia stato battezzato con il film La Dolce Vita in cui Fellini ricostruisce una figura di un paparazzo, Marcello Mastroianni, ispirandosi con tutta probabilità a Tazio Secchiaroli, fotografo che il regista aveva voluto conoscere di persona insieme ad altri colleghi per capire da vicino questo nuovo genere fotografico e il mondo da esso rappresentato. «Intesa Sanpaolo conferma ancora una volta a Vicenza il proprio impegno in arte e cultura, rinnovando alle Gallerie d'Italia iniziative e spazi espositivi sottolinea Michele Coppola - direttore centrale Arte Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo - Con oltre cento celebri immagini che approfondiscono un fenomeno di grande attualità, Paparazzi dimostra l'attenzione del nostro Progetto Cultura per la fotografia e restituisce il senso della piena partecipazione di una banca ai temi del presente, dell'innovazione, dei cambiamenti sociali e culturali del Paese».
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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