Paolo Jannacci: «Canto al Festival pensando a mia figlia (e a papà)»

Lunedì 27 Gennaio 2020
L'INCONTRO
A pensarci bene, la partecipazione di Paolo Jannacci a Sanremo 2020 è un incontro ideale fra tre generazioni. Il 47enne musicista milanese, figlio del grande Enzo, porta in gara Voglio parlarti adesso, una canzone dedicata alla figlia Allegra, nata nel 2008, cinque anni prima della scomparsa del nonno Enzo. Che sarà omaggiato da Paolo nella serata delle cover, con Se me lo dicevi prima, la canzone che segnò l'esordio del padre al Festival, incentrata sulla lotta contro la droga: «Un brano significativo per il messaggio che trasmette, specialmente ai giovani. Cadere nel baratro è facile, però poi è molto difficile riemergere».
Un pezzo attuale, che Paolo Jannacci canterà con il trombettista Daniele Moretto e Francesco Mandelli (già nel duo comico I soliti idioti): «Lo proporremo con ironia, perché io ho sempre cercato di sorridere dei guai. In quel caso si parlava di eroina, ma si può estendere il discorso anche all'alcol e alle metanfetamine», spiega.
PREOCCUPAZIONI
Voglio parlarti adesso, la canzone che presenterà in gara, è invece una ballata che riassume le preoccupazioni di un padre legate alla crescita della figlia (la sua ha 12 anni e si prepara ad entrare nell'adolescenza): «La presentai a Baglioni due anni fa, ma fui escluso. Non ne feci un dramma. Oggi mi sento più maturo, pronto per calcare quel palco importante da cantante».
La prima volta che Paolo Jannacci ha messo piede sul palco dell'Ariston, lo ha fatto proprio con suo padre Enzo. Era il 1994 e quell'anno il cantautore milanese, scomparso nel 2013, si presentò in gara al Festival con Paolo Rossi, con I soliti accordi: oltre a essere co-autore della canzone, Paolo - che aveva 23 anni - accompagnò il padre e il comico friulano suonando la fisarmonica. «Potevamo vincere il Premio della Critica, che poi andò a Faletti perché tutti pensarono: Tanto gli altri voteranno Jannacci', ricorda. Nel 1998, tornò per dirigere l'orchestra per suo padre, in gara con Quando un musicista ride (ricoprì lo stesso ruolo nel 2004 per Pacifico): «Quell'esperienza mi fece capire che il direttore d'orchestra ha una grande responsabilità. Un giorno alle prove mi distrassi per un istante e i musicisti rallentarono».
NUOVO ALBUM
Voglio parlarti adesso farà parte della nuova versione dell'album che nel 2019 ha segnato l'esordio da cantautore di Jannacci, Canterò (esce il 7 febbraio): dentro ci sono anche collaborazioni con rapper come J-Ax e Two Fingerz. Delle polemiche di questi giorni legate a Junior Cally, dice: «Il rap lo seguo tra alti e bassi. Mi ha sempre interessato perché decostruisce il nostro linguaggio. Ma bisogna stare attenti ai contenuti: l'artista è responsabile per quello che dicedel tipo di comunicazione che fa».
M. M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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