Padre padrone a processo per maltrattamenti

Venerdì 30 Marzo 2018
DOLO
È accusato di essersi comportato da padre padrone, maltrattando la moglie e la maggiore delle figlie che, essendosi perfettamente integrata nel contesto socio-culturale occidentale, aveva assunto comportamenti da lui non condivisi.
Un cinquantenne di origini marocchine, all'epoca dei fatti residente a Dolo, è finito sotto processo per il reato di maltrattamenti in famiglia, e il processo è in corso di svolgimento di fronte al giudice monocratico penale di Venezia. Gli episodi contestati risalgono al periodo precedente al 2014 e sono stati denunciati dalle stesse familiari dell'uomo. La Procura di Venezia aprì un'inchiesta e, tre anni fa, fu chiesto e ottenenuto da parte del Gip l'emissione di un divieto di avvicinamento alla casa familiare, con l'obiettivo di impedire il protrarsi degli atteggiamenti violenti del cinquantenne. Da allora l'uomo non ha più fatto ritorno nella dimora anche dopo la scadenza del provvedimento cautelare.
Nel capo d'imputazione viene specificamente contestato all'uomo di aver tenuto un atteggiamento da padrone nei confronti della moglie, e in particolare della figlia: nonostante fosse già maggiorenne, e frequentasse una scuola, non le era consentito di uscire da sola, non poteva vestirsi come voleva e le era stato vietato di avere un profilo su Facebook. In realtà la ragazza aveva ugualmente attivato un account sul popolare social network, ed era solita postare le sue fotografie in compagnia degli amici, come fanno tutti i ragazzi, ma il padre l'aveva scoperta.
La Procura contesta all'uomo anche di aver minacciato moglie e figlia, prospettando loro la possibilità che venissero uccise o sfregiate con l'acido se non si fossero adeguate alle sue disposizioni.
Nel corso del processo il cinquantenne, difeso dall'avvocatessa Elisabetta Costa, si è sottoposto all'esame dicendo di essere molto dispiaciuto e di aver cercato di essere un bravo papà. La sentenza dovrebbe essere pronunciata in autunno. (gla)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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