Padova sceglie la fotografia Cinque settimane di eventi

Sabato 21 Settembre 2019
IL FESTIVAL
Dal dagherottipo all'ipervisione in un percorso costruito da oltre seicento immagini di grandi maestri e giovani emergenti. Non una carrellata storica, bensì un'indagine sul ruolo sociale e politico della fotografia articolata sul tema Dialoghi e conflitti. Due termini utilizzati in un'accezione dicotomica e lata, fatta di cronaca e di contestazioni, di centro e di periferie, di mondo globale e di individualismi. È la prima edizione del Festival internazionale di fotografia Photo Open Up, con il quale Padova ritorna nel circuito nazionale di settore dopo anni di assenza. Uno sforzo imponente, voluto dall'assessorato alla cultura del Comune con Arcadia Arte e sostenuto dalla Fondazione Cariparo. «Non un festival importato - spiega l'assessore Andrea Colasio - ma una produzione propria, un grande evento dedicato alla fotografia con una solida base filologica».
GRANDI NOMI
Nove mostre più trenta eventi FuoriFestival invadono la città da oggi al 27 ottobre per un'immersione nel mondo della fotografia nelle sue poliedriche espressioni. «Oggi l'immagine condiziona la nostra vita - dice il curatore Carlo Sala, critico d'arte e docente al Master in Photography dello Iuav di Venezia - Abbiamo voluto costruire un percorso dello sguardo, attraverso allestimenti autonomi in sè ma fra loro collegati». La rassegna ha come fulcro i Musei Civici agli Eremitani dove è allestita la mostra Io, l'altro (e l'altrove), che illustra il mutare della società attraverso i diversi, gli esclusi e gli anticonformisti. Nelle oltre cento immagini, ecco il passaggio dai ritratti borghesi del papà di Alice Lewis Carroll, grande fotografo, alla gente comune di Mario Giacomelli e Henri Cartier-Bresson, al mondo altro di Irving Penn e Sebastiao Salgado. Visioni contrapposte anche della bellezza: da una parte gli scatti perfetti ed edonistici di Robert Mapplethorpe, Helmut Newton e David LaChapelle, dall'altra la realtà di corpi deformati o diversi di Joel-Peter Witkin, Lisetta Carmi o Nan Goldin. Nel racconto degli anti-eroi le foto di Diane Arbus, Wegee, Edward Weston.
GLI OSPITI
Domani pomeriggio, alle 16, ospite d'eccezione alla Galleria Cavour Grazia Neri, fondatrice dell'agenzia fotografica omonima chiusa nel 2009, per presentare Un paese di dialoghi e conflitti, l'Italia raccontata dagli obiettivi dei suoi fotografi. È la prima volta che viene esposta un'ampia selezione del grandioso patrimonio dell'Agenzia. Al Palazzo del Monte di Pietà ci saranno invece oggi alle 16 Giovanna Calvenzi, vedova di Gabriele Basilisco, e Paolo Mussat Sartor per presentare la mostra dei due grandi maestri Cattedrali industriali: fabbriche vuote e monumentali nei celebri ritratti della Milano di Basilisco e una serie di inediti del 1975 della Torino di Mussat Sartor.
Tutta dedicata ai giovani autori nati negli anni Ottanta è Argo, ricerche sperimentali ospitate nell'imponente cattedrale dell'ex Macello. Al festival partecipa anche la Veneranda Arca di Sant'Antonio con Padova sacra al Museo Antoniano, mentre ospite straniero è il giapponese Kensuke Koike: a Palazzo Zuckermann, presenta una manipolazione di foto vintage con risultati tra il surreale e l'ironico. Spazio anche all'impegno sociale nel mondo con Crossing the river di Cuamm-Medici con l'Africa sulle storie di donne e bambini.
Maria Grazia Bocci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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