«Otto anni? Per noi sono pochissimi»

Martedì 7 Luglio 2020
«Otto anni? Per noi sono pochissimi»
SAN DONÀ/MUSILE
«Gli anni saranno sempre troppo pochi». Parole di sconforto quelle di Thomas Frasson, fratello di Eleonora, per la pena richiesta dal pubblico ministero per l'imputato Marius Alin Marinica. Frasson spiega che ieri mattina i parenti erano tutti presenti al rito abbreviato che si è svolto in camera di consiglio. «Ci siamo consultati con i nostri avvocati spiega Frasson noi con Simone Zancani di Mestre che tutela sia la mia famiglia sia quella di Giovanni Mattiuzzo. Vorremmo fosse applicato il massimo della pena. Una riflessione condivisa con tutti gli altri parenti per l'entità dell'incidente». Frasson precisa che resta difficile commentare qualsiasi istanza in questo momento, in attesa della sentenza di primo grado che dovrebbe essere emessa il 18 luglio. «Da un punto di vista emotivo per noi la pena non dovrebbe avere mai fine - continua Frasson - Considerato che sono stati chiesti otto anni, uno lo ha già scontato agli arresti domiciliari in casa, a Musile, altri due gli potrebbero essere abbonati per buona condotta. Resterebbero cinque anni da scontare per aver tolto la vita a quattro persone, quattro ragazzi di 22 anni. È poco, troppo poco. L'opinione di tutti i genitori, fratelli e parenti è che non si tratti di una pena congrua a quanto accaduto».
Romina Laugeni, mamma di Riccardo, si augura «che il giudice ci pensi bene, faccia le opportune valutazioni e metta in pratica quello che prevede la legge. Non commento la richiesta in sé del pm, preferisco aspettare la sentenza. Da mamma però posso dire che la morte di quattro ragazzi non dev'essere stata inutile. Vorrei che ai giovani arrivasse comunque un messaggio positivo, altrimenti non possiamo pretendere che ci sia un cambiamento dal punto di vista della sicurezza. Se diamo l'esempio contrario non possiamo pretendere che ci sia un cambiamento. Non bastano le parole ma servono fatti per dimostrare che qualcosa può cambiare davvero, e nella stessa direzione va il mio impegno nel fondare l'associazione Alba, luci sulla buona strada, dedicata appunto ai ragazzi e alla sicurezza stradale».
«INDAGINE SCRUPOLOSA»
L'avvocato Guido Simonetti di Mestre che assiste la famiglia Laugeni, aggiunge che «la Procura si è occupata di questo caso con grande attenzione, ha lavorato con impegno, le indagini sono state compiute in modo approfondito. In sede di rito abbreviato, richiesto dall'imputato, è prevista una riduzione di pena», per cui la richiesta del pm tiene conto di quanto prevede la legge. «Oggi (ieri per chi legge ndr.) è stata l'occasione per sentire il perito nominato dal giudice precisa Simonetti Abbiamo avuto soddisfazione perché in è stata confermata l'infondatezza della tesi della difesa dell'imputato dal punto di vista scientifico». L'oggetto della perizia riguardava l'influenza della velocità a cui viaggiavano i mezzi coinvolti nell'incidente stradale: ritenuta senza fondamento scientifico quella dell'auto delle vittime.
Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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