«Osellino, progetto da rifare»

Venerdì 20 Luglio 2018
«Osellino, progetto da rifare»
AMBIENTE
MESTRE Salvare la parte finale dell'Osellino-Marzenego, ridandogli la dignità di fiume mentre oggi è poco più di una discarica con gravi rischi ambientali, idraulici e di sicurezza legata al crollo delle rive, costa quasi 29 milioni di euro, per la precisione 28,9 milioni.
La Regione, che con i soldi dello Stato legati alla Legge Speciale deve finanziare il consorzio di Bonifica Acque Risorgive per effettuare l'intervento, non ha i fondi sufficienti. O, meglio, ne ha una prima buona parte ma sono bloccati dai vincoli di bilancio imposti dallo Stato.
Per questo Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e Legge speciale per Venezia, risponde piccato ai consiglieri comunali di Forza Italia Deborah Onisto, Lorenza Lavini e Saverio Centenaro che «non c'è nessuna disattenzione né disimpegno della Regione per il risanamento ambientale del fiume. Rincresce invece la velocità con cui i consiglieri comunali hanno preferito fare inutile polemica politica invece che informarsi».
I tre lo hanno criticato perché dei 22 milioni di euro stanziati nei giorni scorsi per il risanamento ambientale e idraulico della terraferma e la messa in sicurezza del bacino scolante in laguna, non c'è un solo centesimo destinato all'Osellino-Marzenego, almeno per cominciare i lavori. Si tratta degli ultimi chilometri navigabili del basso Marzenego-Osellino, dal ponte di via Colombo fino a Campalto e poi alla laguna, dove i pesci sono sempre meno e riescono a vivere solo nutrie e topi, e dove le rive stanno crollando.
LE CAUSE
L'assessore Marcato spiega che ci sono due motivi per i quali non è arrivato un soldo: «I 28,9 milioni di euro sono un importo ben superiore all'intera somma resa disponibile con la delibera appena approvata. In secondo luogo gli interventi per i quali è stato sbloccato il finanziamento di 22 milioni dovevano rispondere a criteri stringenti per consentire da subito l'assunzione dell'impegno di spesa, e il progetto dell'Osellino non rispondeva a tali criteri di immediata cantierabilità, anche perché non risulta aver ancora concluso l'iter autorizzativo».
Nel corso di un recente incontro con un tecnico regionale e con il direttore del Consorzio di bonifica era emerso che l'ultima versione del progetto inviata nel 2017 alla Regione è già passato per la commissione Via e sembra sia sufficiente un vincolo preordinato all'esproprio da parte della Regione, quindi l'iter delle autorizzazioni non dovrebbe essere così lungo.
Ad ogni modo rimane il problema che i quasi 29 milioni di euro necessari non ci sono e a questo proposito l'assessore alla Legge Speciale ricorda di aver suggerito al Consorzio di Bonifica Acque Risorgive di «procedere a una rimodulazione progettuale per stralci funzionali di importo ridotto, più facilmente gestibili in termini di oneri economico-finanziari».
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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