Odio social contro il 15enne: «Non farti vedere in giro»

Giovedì 25 Marzo 2021
Odio social contro il 15enne: «Non farti vedere in giro»
I COMMENTI
MOGLIANO «Peccato non ci sia la pena di morte». L'odio contro il 15enne che ha accoltellato lunedì pomeriggio Marta Novello si è scatenato sui social. Sono migliaia i commenti al veleno, trasudano rabbia e livore. E molti, al di là della gravità dell'accaduto che in ogni caso non si discute, digitano con la medesima carica di violenza con cui quello studente delle superiori ha colpito la 26enne. Piovono insulti, vengono sputate sentenze. C'è chi lo chiama «assassino», chi si scaglia contro il suo legale che «si dovrebbe vergognare a difendere l'indifendibile», chi sfida a viso aperto qualsiasi persona che si permette di sottolineare che la giustizia farà il suo corso e che augurare la morte a un ragazzino non è un comportamento da paese civile: «Perché accoltellare una ragazza che corre è da paese civile? Dovresti fare la stessa fine».
IL TREND
Il sentimento che prevale riguarda la mancanza di fiducia nella giustizia. Si passa dal «tanto fra poco qualche giudice sinistrorso lo metterà fuori» a un più ironico «adesso verrà fuori che è colpa della ragazza se quel 15enne ha un disturbo». La lista è lunga. E più si scorre in basso più i commenti si fanno violenti. «Nessuna pietà, merita l'ergastolo» scrive Anna V., «Ergastolo, subito» le fa eco Giuliano M. a cui segue il post di Barbara N.: «Il disturbo profondo è che vengano garantiti i diritti a chi non rispetta quelli degli altri, compreso il diritto di vivere». Come dire che il 15enne non merita di rimanere in questo mondo. Ma c'è chi si spinge molto oltre, invocando addirittura la legge del taglione o la gogna pubblica in piazza. Odio da Medioevo. «Che urli e che si disperi fino a finire la voce - scrive Lorena R. - Se ci fossero pene più severe certe cose non succederebbero». «La accoltelli alla schiena e dici che non volevi farle del male? - si chiede Antonio C. - Sta preparando il terreno per far capire che non è capace di intendere e volere. Se fossi il padre della ragazza lo aspetterei tutta la vita, e il giorno arriva prima o poi».
LA VENDETTA
La giovanissima età dell'aggressore non spaventa nessuno. «Non voleva far male? Un dito al giorno ti tolgo - sbotta Simone F. - Devi soffrire fino alla morte, maledetto. Non merita di esistere sta gente». «Speriamo che in carcere ti sistemino» scrive invece Ennio T., a cui segue Luca G. che vorrebbe che il 15enne «per quello che ha combinato dovrebbe uscire dal carcere a 60 anni e dovrebbero arrestare anche i genitori». «Ci vorrebbe una bella tortura atroce» digita invece Alessandro A., che fa il paio con il commento di Paolo R.: «Corda al collo e fine di una terribile follia». Online c'è sete di vendetta, di una punizione esemplare che vada oltre le leggi. Si parla di degrado dei giovani di oggi, salvo poi passare direttamente ai consigli che suonano quasi come delle minacce: «A Mogliano non si deve più sognare di mettere piede - scrive Fabio M. - Gli conviene andare dove non lo conoscono perché finisce male». «Siamo sicuri che vogliamo che lo Stato investa dei soldi nel rieducare questo assassino e lo reinserisca nella nostra società? Io no» chiosa Jack Z., mentre per fortuna c'è chi, in poche righe e rispondendo a tono, pensa a Marta e le augura di guarire al più presto.
Giuliano Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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