Nuovo corso per l'area Calzavara

Domenica 19 Gennaio 2020
Nuovo corso per l'area Calzavara
URBANISTICA
MESTRE È un altro buco nero, non grande come l'ex Umberto I o l'ex Mof di via Torino ma comunque un pezzo di città, anzi del cuore di Mestre. E, oltretutto, è un pezzo giusto al confine con l'unico quartiere di Mestre quasi completamente riqualificato grazie al Contratto di Altobello finanziato con circa 50 milioni di euro dallo Stato.
Dopo una trentina d'anni i proprietari dei 4 mila metri quadrati dell'area ex Calzavara hanno dato l'incarico allo studio Giovanni Zanetti di riprendere il progetto, rielaborarlo adeguandolo alle nuove esigenze e prepararlo per poter partire con i lavori.
Nel frattempo professionisti e proprietari dell'area, due società di mestrini, sono già in fase avanzata di discussione con il Comune e in particolare con l'assessorato all'Urbanistica per approntare l'accordo pubblico privato che porterà alla rinascita di quello spazio che si trova tra piazza Barche, via Fedeli e via Costa.
PROGETTO ORIGINARIO
Il progetto originario dei primi anni Duemila, che nel 2012 venne finalmente approvato superando anche le resistenze della Soprintendenza alle belle arti e della Salvaguardia, rimase però bloccato a causa della crisi immobiliare.
Nel 2016, per non lasciare abbandonata l'area a sbandati e spacciatori, la proprietà la diede in concessione a un privato che ha aperto un parcheggio per gli abitanti della zona e per i furgoni degli ambulanti del mercato bisettimanale; lo stesso sistema adottato nei 5 ettari dell'ex Umberto I, solo che lì è l'Avm a gestire i circa 500 posti auto e in piazza Barche, invece, la società Posto Auto Srl.
Che cosa sta per sorgere in quel luogo? Il rendering che pubblichiamo si riferisce al progetto del primo decennio del Duemila: mostra un piccolo grattacielo da 13 piani alto 40 metri, con due negozi al piano terra, 10 uffici e 14 appartamenti progettato dagli architetti Alessandro Mocci e Giovanni Zanetti. Era un edificio caratterizzato da due vele sottili di vetro che avrebbero fatto da ala sospesa al grattacielo, posto al centro di una nuova piazza pubblica sopra a 140 garage in due piani interrati, un centinaio dei quali sarebbero stati messi in vendita ai residenti a prezzi agevolati; un ruscello artificiale per ricordare il vicino canal Salso che sarebbe finito in una fontana all'altezza di via Costa; alberi, pavimentazione in cotto per ricordare che lì un tempo c'erano le Fornaci Da Re. L'edificio era pensato per essere autosufficiente dal punto di vista energetico grazie alla geotermia e ai pannelli solari per la produzione di acqua calda. La piazza collegava piazza Barche con Altobello, e pure con via Fedeli dato che si prevedeva di abbattere il muro di cinta del vecchio deposito di carburanti che sostituì le Fornaci.
Oggi le cose sono cambiate: da un lato a Mestre il mercato immobiliare per le abitazioni è in ripresa; dall'altro lato, però, negozi e uffici ce ne sono anche troppi per la scarsa richiesta.
LE NOVITÀ
L'architetto Zanetti (che di recente ha firmato il Manuzio Palace in viale San Marco al posto dell'ex omonima scuola) sta, dunque, elaborando un progetto che punti solo alla residenza, con un edificio che sarà ambientalmente sostenibile, con tutti i moderni accorgimenti per risparmiare energia e assicurare il massimo comfort, e sarà anche un bosco verticale, in mezzo ad una piazza pubblica, con l'abbattimento del muro di via Fedeli. A differenza, però, dei boschi verticali tradizionali, come le torri di Boeri a Milano, quello dell'ex Calzavara sarà sostenibile anche economicamente: gli edifici con boschi verticali, infatti, hanno grossi problemi di manutenzione e costano un patrimonio come spese di condominio; il progetto di Zanetti, invece, punta a creare una torre verde ma che non implichi spese folli. Niente negozi e niente uffici. E, quanto ai parcheggi, spariranno i due piani interrati: dopo la brutta esperienza del park Costa di Avm, che alla fine è costato il doppio del previsto anche per colpa degli scavi in un luogo densamente costruito, invece di scavare vicino a case antiche come la stecca di via Fedeli che un tempo ospitava gli operai delle Fornaci, si resterà a raso terra, al massimo costruire i garage in un piano seminterrato. I posti saranno dunque meno dei 140 previsti inizialmente ma qualcuno anche per i residenti della zona ci sarà.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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