Nuovi uffici nel "regno" di Keke Pan

Mercoledì 14 Settembre 2016
Appartamenti, negozi e magazzini di Keke Pan in carico al Comune, che fine faranno? Per rendersi conto dello stato in cui si trovano ieri mattina il vicesindaco Luciana Colle, con i tecnici del suo assessorato al Riordino del patrimonio e il comandante dei vigili Marco Agostini è andata in sopralluogo in via Piave.
Gli spazi che il boss cinese Luca Keke Pan utilizzava per il suo giro di prostituzione e di immigrazione clandestina, reati per i quali è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione, sono sparsi in alcuni palazzi verso la stazione ferroviaria, e il Comune li aveva affittati nel 2015 dal Tribunale che ha in custodia alloggi, magazzini e negozi in base a un accordo che prevedeva la possibilità di utilizzarli per attività sociali, in cambio di un canone di affitto ridotto, a patto che il Comune si impegnasse a realizzare i necessari lavori di restauro: Ca' Farsetti era intervenuta per 20 mila euro ma ad inizio di quest'anno mancavano all'appello altri 100 mila euro. Per cui il Tribunale chiedeva il conto.
«Ho voluto rendermi conto di persona della situazione - ha spiegato il vicesindaco -. La settimana prossima ci incontreremo anche con l'assessore al Welfare Simone Venturini per fare il punto, e poi preparerò una relazione al sindaco con le proposte di utilizzo di quei beni».
Fino a poco tempo fa non era possibile fare progetti perché c'erano spazi la cui disponibilità era ancora in forse, spiega l'assessore Venturini: «Ora che alcuni immobili sono stati dissequestrati e abbiamo la certezza di poter disporre di quelli rimasti, possiamo valutare se sono ancora attuali e se hanno ancora senso le manifestazioni di interesse che avevamo ricevuto da associazioni e da altri privati e al contempo le idee di trasferimento di uffici comunali. Per il momento ne occupiamo solo una parte con i nostri uffici del centro anti violenza, e per la destinazione del resto ne discuteremo con il vicesindaco e con i tecnici per individuare il miglior utilizzo possibile, magari decidendo se indire dei bandi per le associazioni o se ampliare la presenza del Comune». (e.t.)
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