Nuova vita a Casa Taliercio

Giovedì 16 Settembre 2021
Nuova vita a Casa Taliercio
L'INAUGURAZIONE
MESTRE Nuova vita per Casa Taliercio, al civico 154 di via Aleardi, che dopo aver ospitato per anni le badanti che seguono gli anziani, adesso è diventata la residenza di terraferma dell'Istituto Casa Famiglia San Pio X, il cui nucleo storico si trova da oltre vent'anni alla Giudecca, con la possibilità di accogliere fino a sette donne in condizioni di fragilità con i loro figli.
LA CERIMONIA
Ieri è stata inaugurata dal patriarca Francesco Moraglia, con l'assessore al Sociale della Regione, Manuela Lanzarin, e del Comune, Simone Venturini. Prima del taglio del nastro è avvenuta la presentazione all'aperto nel vicino patronato parrocchiale del Sacro Cuore, a cura dell'architetto Giovanni Zanetti. «Questo è un luogo di vicinanza e relazione ha affermato Moraglia, dando la benedizione Il prolungamento di tale esperienza, in terraferma mestrina, è una nuova pagina scritta dalla Chiesa che è in Venezia e prende forma in questo anno drammaticamente segnato dalla pandemia di Covid». Presente, tra gli altri, Cesare Taliercio, il figlio del direttore del petrolchimico di Marghera, Giuseppe, vittima delle Brigate rosse 40 anni giusti fa. «La struttura ha spiegato il presidente di Casa San Pio X Roberto Scarpa nasce dalla consapevolezza che le difficoltà delle donne e dei bambini che accogliamo sono il frutto di ingiustizia sociale, povertà culturale, difficoltà esistenziale: di situazioni, insomma, sulle quali è possibile e giusto intervenire, perché solo per caso non ne siamo a nostra volta vittime. La questione non è solo religiosa, ma profondamente umana perché riguarda l'essenza assoluta delle nostre comunità, di uomini e donne che prima di tutto si prendono cura di chi soffre».
I frati minori conventuali hanno venduto l'immobile alla diocesi a un prezzo inferiore a quello di mercato, proprio per agevolare l'operazione. Quindi è stata restaurata grazie ai fondi dell'8x1000, alle donazioni di Casa San Pio X e a un contributo della Regione. L'assessore Lanzarin ha sottolineato come «vada incontro alle esigenze che monitoriamo con i servizi sociali, promuovendo il reinserimento abitativo, lavorativo e comunitario di persone fragili», in sinergia con i centri antiviolenza e il contributo indispensabile dei volontari, in primis delle dieci coppie di sposi che si prendono cura delle fragilità di donne e bambini. In buona sostanza la struttura fa il paio con Casa San Giuseppe, il nuovo centro della carità aperto a giugno alle Muneghette, nel sestiere di Castello per i poveri di Venezia, dove da lunedì prossimo sarà operativa la nuova mensa che sostituisce, potenziandola, quella storica di Betania, mentre da giovedì sarà operativo il Centro d'ascolto.
Alvise Sperandio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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