«Non capisco perché Renzi abbia insistito sul Rosatellum. Io avrei preferito

Sabato 18 Novembre 2017
«Non capisco perché Renzi abbia insistito sul Rosatellum. Io avrei preferito il sistema proporzionale tedesco: tanti voti, tanti seggi. Così adesso vengono premiate le coalizioni: noi l'abbiamo, il Pd no. Vuol dire che vinceremo noi...». Silvio Berlusconi non lo ammetterà mai, ma sembra quasi rassegnato a una vittoria che forse avrebbe voluto condividere in una Grande Coalizione con Matteo Renzi. Le stesse parole di solidarietà, cauta ma trasparente, che a Porta a porta ha avuto per il segretario del Pd vittima di un forte accanimento personale lasciano immaginare che il filo rosso ideale tra via del Plebiscito e via del Nazareno non si sia mai interrotto.
Se questo è vero, se ne intuisce la ragione. Berlusconi sa perfettamente che i prossimi anni non saranno facili per l'Italia. Tutti - centrodestra, Pd renziano, Movimento 5 Stelle - dicono di voler ridurre le imposte e attenuare in vario modo il disagio delle classi più povere. Ma a meno di non stampare moneta con le Am lire care al Cavaliere, non si capisce come tutto questo sia possibile con la necessità di abbattere un enorme debito pubblico, viste le storiche difficoltà di tagliare la spesa: nessun governo di nessun colore vi è riuscito. L'unico caso di Grande Coalizione durevole fu il compromesso storico tra Dc e PCI tra il 1976 e il 1979. Decisivo nella lotta al terrorismo, fu molto negativo sotto il profilo economico dovendo soddisfare esigenze diverse che finirono per sommarsi. Un piccolo assaggio si sta vedendo in questi giorni con l'ipotesi di accordo tra Pd e Mdp sull'abolizione del superticket per le prestazioni specialistiche e il rinvio dell'aumento dell'età pensionabile che costerebbe, si dice, sei miliardi.
Eppure oggi solo un accordo trasversale potrebbe avere il consenso sociale per riforme davvero radicali alle quali gli italiani per temperamento sono da sempre contrari (Non nel mio giardino).
Nessuno può prevedere seriamente come andranno le prossime elezioni. Berlusconi è intenzionato a fare una fortissima campagna elettorale per raggiungere un ragionevole 20 per cento. Questo potrebbe portare il centrodestra al 40 per cento e - se il gioco dei collegi dovesse favorirlo, come sembra - potrebbe raggiungere la maggioranza assoluta. Si dovrà prima di allora presentare un programma credibile e unitario e - novità dell'altro giorno - una buona squadra di governo prima delle elezioni. Un inedito assoluto, promesso anche dal M5S. Andranno davvero d'accordo Berlusconi e Salvini, come hanno promesso? Molto dipenderà dalla azione equilibratrice del Cavaliere che ha avviato questa campagna elettorale con toni diversi dal solito: più tranquilli e rassicuranti, forte anche del sostegno delle cancellerie europee e americana spaventate dall'incognita Grillo. «Anche la magistratura sta modificando atteggiamento nei miei confronti», mi ha detto l'altra sera commentando in privato la sentenza favorevole nella causa di divorzio con la moglie. Un nuovo inizio, per l'eterno Cavaliere?
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