No al consumo di suolo: vanno giù le vecchie costruzioni

Giovedì 18 Ottobre 2018
No al consumo di suolo: vanno giù le vecchie costruzioni
URBANISTICA
MESTRE Gli interventi edilizi in corso in centro città non sono solo belli sia dal punto di vista estetico sia di contenuto per tutte le innovazioni che propongono, ma segnano anche una svolta nell'urbanistica cittadina.
Il sacco di Mestre tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quando in una notte venne distrutta la villa Ponci e al suo posto nacquero palazzoni e un parcheggio e quando in pochi anni vennero costruiti interi rioni con file di condomini popolari e brutti per dar da dormire agli operai della nascente Porto Marghera, ha determinato l'estetica di buona parte della città per i decenni a seguire; tra gli anni Settanta e Ottanta, in alcuni quartieri, sono sorti edifici signorili ma per il resto estetica e qualità hanno lasciato piuttosto a desiderare.
Ora alcuni di questi nuovi palazzi stanno sorgendo anche in queste zone, sfruttando il Piano Casa per poter realizzare più cubatura e strutture più alte: è vero che avranno attorno ancora i vecchi condomini che in certi casi ricordano il rigore sovietico, ma sono un inizio, un seme che si spera germogli.
Anche perché, altro particolare da non sottovalutare come segno dei tempi, pochi cantieri stanno costruendo su terreni liberi, mentre gli altri hanno aperto dove ci sono vecchi palazzi, quindi non consumano suolo ma riqualificano demolendo.
In via Pigafetta, a ridosso della Riviera Marco Polo, ad esempio, Perale Edilizia ha demolito la prima palazzina realizzata a Mestre dalla famiglia di costruttori nel 1958, e quello era un bell'edificio per i tempi: al suo posto sta costruendo un condominio in classe A con un giardino sul tetto. (e.t.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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