Nasce da un'esperienza vera l'ultimo romanzo di Nick Hornby, presentato ieri a Pordenonelegge

Lunedì 21 Settembre 2020
Nasce da un'esperienza vera l'ultimo romanzo di Nick Hornby, presentato ieri a Pordenonelegge
Nasce da un'esperienza vera l'ultimo romanzo di Nick Hornby, presentato ieri a Pordenonelegge in collegamento con la sua città, Londra: «Ero in un negozio e ho visto una coppia che parlava, non stavano insieme ma si capiva che si piacevano, erano diversi per età, colore della pelle e formazione, eppure mi sono chiesto: perché questi due non potrebbero stare insieme?». Il pensiero però non si tramuta subito in romanzo: «L'ho lasciato a lungo parcheggiato nella mia testa finché con Brexit ho deciso di tirarlo fuori». Proprio come te (Guanda) evoca infatti non solo le differenze, ostacolo quando si tratta di relazioni sentimentali le differenze di età o di razza ¬ ma anche le diversità di pensiero. Nel romanzo lo sfondo storico è in crisi, come lo sono di solito le coppie di Hornby: «D'altra parte questo è il più brutto periodo che io abbia visto in Inghilterra: Brexit, pandemia e crisi finanziaria. Il mondo non sta benissimo. Non posso prevedere come andrà in futuro, per ora vedo solo il deserto, i negozi chiudono, il tempo del consumismo sta diventando superfluo». Le sue antiche passioni, il calcio e la musica, esistono ancora? «Per il calcio è un momento difficile, manca l'entusiasmo della folla. La musica invece rimane uno dei miei grandi amori. L'ho riscoperta proprio durante il lockdown».
Atteso anche Antonio Scurati (foto) per il secondo capitolo di M. L'uomo della provvidenza (Bompiani), recita il sottotitolo. In questo caso Scurati ci presenta un Mussolini dal tratto schizofrenico: «Perché ne evidenzio il suo profilo da idolo, ma anche la sua solitudine, che non è altro che la solitudine del potere». Scurati infatti entra nella dimora del Duce, anche nella malattia e nelle sue fragilità: «I lettori hanno individuato Mussolini quanto creatore di una tipologia di leader che noi oggi chiamiamo populista. Ciò che in realtà penso è che gli italiani subiscono ancora questa fascinazione, non hanno smesso di attendere l'uomo della provvidenza, una vera illusione anche perché, come scrivo, il profilo di quest'uomo è profondamente malinconico. Mussolini è il primo a capire che non avrebbe potuto soddisfare le speranze degli italiani».
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