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VENEZIA Uno dei super consulenti del Mose ha pignorato i conti della Comar.

Venerdì 21 Maggio 2021
MOSE VENEZIA Uno dei super consulenti del Mose ha pignorato i conti della Comar.
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VENEZIA Uno dei super consulenti del Mose ha pignorato i conti della Comar. Di tutti i decreti ingiuntivi avviati dai tanti creditori del Consorzio Venezia Nuova (Cvn) e stoppati grazie all'intervento del commissario liquidatore, Massimo Miani, col ricorso all'articolo 182 bis della Legge fallimentare ossia alla ristrutturazione del debito, uno è riuscito a passare le maglie della rete e a bloccare due conti correnti della Comar (che sta per Costruzioni Mose Arsenale), società di proprietà di Fincosit, Mantovani e Ccc Condotte (la terza in amministrazione straordinaria, le prime due in concordato preventivo), nata nel 2009 per la gestione delle gare di appalto all'interno del Consorzio e commissariata nel 2016. Si tratta di un pignoramento a favore dello studio Cocconi & Cocconi di Roma per 28 mila e 655 euro: azione che ha mandato in rosso uno dei conti e impedito il pagamento di una bolletta di Veritas per 41 mila euro relativa al servizio idrico integrato. Lo studio Cocconi & Cocconi, rappresentato dall'avvocato Marco Saponara di Roma, vanta crediti per prestazioni professionali non pagate: essendo i due fratelli Cocconi (Giampaolo e Giovanni) uno commercialista e l'altro avvocato, le prestazioni riguardano consulenza e assistenza in materia tributaria, finanziaria, gestionale, di bilancio e contabilità con un contratto avviato il primo agosto del 2016, con proroga della scadenza al 30 aprile 2022 (in seguito alla riduzione dei compensi, avvenuta a fine aprile 2020, da 30 mila euro a 18 mila annui per la necessità espressa da Comar di contenere i costi).
Lo studio professionale ha citato in giudizio ha chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, e ha anche citato in Tribunale il commissario liquidatore del Cvn, e quindi di Comar, per l'udienza del prossimo 20 settembre per ottenere la dichiarazione di illegittimità del recesso dal contratto di consulenza, ed ottenere il pagamento delle mensilità non pagate comprese anche quelle non lavorate per il blocco del contratto. In attesa dell'udienza, il liquidatore nei prossimi giorni dovrebbe chiudere il cerchio applicando anche per Comar l'articolo 182 bis e bloccando dunque qualsiasi altra pretesa di altri creditori, anche se in realtà i conti sono praticamente vuoti e c'è ben poco da pignorare.
Il contratto di consulenza in questione è uno dei tanti che il Cvn e le imprese consorziate avevano attivato nel corso degli anni di costruzione del Mose, e che il commissario Massimo Miani ha bloccato, recedendo con effetto immediato, a fine dicembre dell'anno scorso dopo essere stato nominato dieci giorni prima. Un contratto che è una goccia nel mare, se confrontato con l'intera mole di consulenze con vari studi e singoli professionisti, affitti ed altre spese (ad esempio un ufficio a Roma che costava mezzo milione di euro l'anno, e case sul Canal Grande) fermate da Miani per la necessità di contenere i costi del Consorzio Venezia Nuova in liquidazione: solo per restare alle prestazioni dello studio Cocconi & Cocconi, ad esempio, dal 2014 a fine dicembre 2020, tra parcelle ed emolumenti, ha incassato circa 4 milioni di euro, essendo stato, Giampaolo Cocconi, consulente del Cvn, consulente di Comar, presidente di Thetis e consulente della stessa Thetis, oltre ad essere tutt'ora presidente di Thetis IT, partecipata di Thetis che si occupa dei servizi di trasporto pubblico locale a Roma. (e.t.)
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