Mose, ultime prove e futuro incerto

Giovedì 31 Ottobre 2019
LA GRANDE OPERA
VENEZIA É l'ultima barriera da alzare, quella di Malamocco. Test di sollevamento anche per queste 19 paratoie, che saranno alzate tutte insieme, come era già stato fatto per quelle delle altre tre schiere: di Treporti, Lido-San Nicolò e Chioggia. L'appuntamento è per la notte del 4 novembre. Una data simbolica, a 53 anni dall'alluvione del 66 che mise in ginocchio Venezia e la laguna. In realtà si tratta di un'altra prova e il momento è stato scelto soprattutto per le sue condizioni di marea, in una fascia notturna per disturbare il meno possibile il traffico. Un'altra prova di un percorso che resta lungo. Dopo quest'ultimo test si passerà alle prove in bianco, test di sollevamento senza condizioni di marea particolare. Soprattutto si dovrà testare il funzionamento simultaneo di tutte e quattro le schiere. Una prova, questa, che non è ancora stata programmata.
IL RITORNO DEL MINISTRO
Tutte operazioni che, a questo punto, dovranno essere prese in mano dai nuovi provveditore e commissario per lo sblocco dei lavori del Mose, due nomine che il ministro Paola De Micheli, l'altro giorno a Venezia, ha annunciato pronte per la prossima settimana. Un blitz veneziano, quello del ministro, che è stato molto apprezzato, anche per la scelta di recarsi in Provveditorato. Era da almeno un decennio che un ministro delle Infrastrutture non varcava la soglia del Palazzo dei X Savi, suo ufficio periferico sul Canal Grande. E inizialmente anche De Micheli pareva dovesse andare in Arsenale, quartiere operativo del Consorzio Venezia Nuova e dei commissari Francesco Ossola e Giuseppe Fiengo. Invece, per questa sua prima visita veneziana, la scelta è stata quella di andare in Provveditorato dove per oltre un'ora ha incontrato la facente funzioni Cinzia Zincone, il suo staff, i funzionari. Tutti, al termine, soddisfatti.
SINDACO A DISPOSIZIONE
Ieri anche il sindaco Brugnaro ha voluto dire la sua sulla visita ministeriale, anche per segnare la distanza dai tempi del ministro Toninelli. «Sono a sua completa disposizione» ha detto Brugnaro, a margine della cerimonia di intitolazione al Museo di Storia Naturale a Giancarlo Ligabue, riferendosi a quanto affermato dal ministro che sta lavorando per togliere le grandi navi da San Marco entro il prossimo aprile. «Le darò una mano affinché questo succeda realmente. Non la conosco personalmente ma ho sentito parlare bene di lei, poi giudicheremo dai fatti. Io sono a disposizione per risolvere i problemi. L'importante è togliere queste navi senza intaccare il mondo del lavoro, senza creare preoccupazioni», ha continuato il primo cittadino, augurando un buon lavoro al ministro e auspicando un incontro. Se martedì non c'è stato era perché Brugnaro - ha precisato lui stesso - non era in città. E in merito alla ripresa in mano, da parte dei tecnici del ministro, del materiale del Comitatone 2017, ha aggiunto: «Quella soluzione era già nel mio programma elettorale. Che il governo ora sia dalla nostra parte mi fa solo che piacere. Non ho intenzione di scendere in polemiche, mi interessa di più risolvere i problemi dei cittadini».
RIPARTIRE DAL COMITATONE
Soddisfatto anche il parlamentare veneziano dem Nicola Pellicani. «Il ministro è venuto e si è presa degli impegni precisi, sulle nomine per il Mose e sulle soluzioni per le grandi navi. Un segnale importante, un segno di attenzione». Per il Mose Pellicani ribadisce la necessità di avere «persone competenti e operative». «L'attenzione del Governo c'è, il ministro ha mostrato di aver già studiato il dossier Venezia. Resta la necessità di ripartire dal Comitatone» insiste Pellicani che ribadisce come la soluzione Marghera potrebbe «risolvere il problema grandi navi, ma anche rigenerare un'area. Certo va studiata a fondo in tutti i suoi aspetti. E se risulterà impraticabile, si ragionerà. Il tema del limite per questa città è centrale: dalle grandi navi, al turismo, allo sviluppo industriale. Per questo serve un Comitatone che affronti le grandi questioni del futuro di Venezia nel suo complesso».
Roberta Brunetti
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci