Mose, saltano ancora i soldi I tecnici: «Basta straordinari»

Giovedì 21 Ottobre 2021
Mose, saltano ancora i soldi I tecnici: «Basta straordinari»
IL CASO
VENEZIA Blocco degli straordinari per i lavoratori di Comar. Ingegneri, tecnici e operai della controllata del Cvn che rappresentano la prima fila nei sollevamenti del Mose, non sono più disponibili a lavorare al di fuori dell'orario di lavoro. Almeno fino a quando non sarà fatta un po' di chiarezza sulla vicenda degli stipendi che non gli sono ancora stati pagati. Lo hanno comunicato ieri in una lettera a firma delle rappresentanze sindacali, condivisa con i sindacati provinciali, Fim, Fiom e Uilm, arrivata sul tavolo del commissario liquidatore del Consorzio, Massimo Miani. Dopo le due ore di sciopero dell'altro giorno, che aveva coinvolto anche i colleghi di Cvn e Thetis, continua così lo stato di agitazione per questa trentina di lavoratori doppiamente beffati. Sono quelli in prima linea nelle squadre di sollevamento, ma per i meccanismi del concordato in corso, non vengono pagati.
Il 30 settembre gli era stato chiesto di partecipare alle squadre di sollevamento, dal 1. ottobre fino al 30 aprile, la stagione delle acque alte, con la flessibilità oraria necessaria a coprire gli eventi di marea. Quindi con turni anche di 10, 12 ore. E il 5 ottobre, in effetti, gli uomini di Comar erano al loro posto per un possibile sollevamento di salvaguardia. La previsione di marea era poi rientrata e il Mose non era stato azionato. Ma i lavoratori erano rimasti fino alle 2 di notte, nelle gallerie, alle bocche di porto. Lavoro straordinario che ora, nel quadro di incertezze che continua, non sono più disponibili a garantire e per cui comunque chiedono una forma di indennità. «La nostra non è una protesta contro Venezia - tengono a precisare - Non vogliamo che la città vada sott'acqua. Ma chiediamo risposte». La lettera ricorda come i lavoratori non abbiano ancora ricevuto lo stipendio di luglio, i primi 10 giorni di agosto, il saldo di settembre dopo un anticipo arrivato solo tre giorni fa. Il saldo era atteso per ieri, stando alle assicurazioni ministeriali della settimana scorsa. Ora si spera che venga liquidato oggi, quando dovrebbe pronunciarsi anche il Tribunale fallimentare per gli arretrati.
Per questi giorni non ci sono previsioni di acque alte, ma vista la stagione il rischio c'è fin dalle prossime settimane. E il blocco degli straordinari ripropone l'urgenza di uscire dallo stallo in cui è precipitata l'opera. La soluzione passa per quell'accordone tra Cvn e imprese sui debiti passati, in preparazione da mesi, mai pronto, che consentirebbe di uscire dal concordato. Intanto i cantieri sono fermi, la manutenzione al minimo e l'opera ne sta risentendo.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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