Mose, liti e dispetti Il super-commissario sgrida Fiengo e Ossola

Domenica 1 Marzo 2020
IL MOSE
VENEZIA Che sta succedendo attorno al Mose? Al Consorzio Venezia Nuova due commissari su tre (l'avvocato Giuseppe Fiengo Fiengo e l'ingegnere Francesco Ossola) scrivono una lettera piccata al Provveditorato alle Opere pubbliche accusandolo di non erogare i fondi necessari al funzionamento della struttura. Poi, gli stessi due commissari convocano i sindacati per il 4 marzo al fine di avviare la richiesta di ammortizzatori sociali per pagare gli stipendi. Il terzo commissario (e nominato da poco), Vincenzo Nunziata, che non ha firmato nessuna delle due lettere in questione, qualche settimana fa aveva scritto al Prefetto di Roma, Gerarda Pantaleone, cui spettano nomine e controllo dei commissari del Consorzio, per segnalare una serie di problemi operativi non condivisi dai due colleghi.
Le due lettere pare abbiano fatto infuriare la super-commissaria per il completamento del Mose, Elisabetta Spitz che ha risposto ai due commissari con modalità che sanno di richiamo ad evitare gli scontri istituzionali con il Ministero delle Infrastrutture e trasporti, di cui il Provveditorato è la sezione territoriale.
LETTERE E VELENI
Tutto questo ha spinto il prefetto di Roma a firmare un decreto che nomina un collegio per verificare e approfondire alcuni aspetti legati alla gestione della costruzione della grande opera. Non ultima, quella della destinazione dei fondi destinati al pagamento delle fatture delle imprese (aspettano quasi dieci milioni) che invece sarebbero andati alla copertura dei costi della struttura consortile, tra dipendenti e consulenti.
Tutto questo accade mentre le imprese attendono con trepidazione martedì per sapere se i fondi garantiti da Spitz arriveranno in tempo breve oppure no. La moratoria accordata prima di fermare tutte le lavorazioni scade infatti quel giorno, essendo in programma un vertice tra ministro, commissario straordinario e provveditore. Poi, in caso contrario, potrebbe essere il caos visto che se le imprese smetteranno di lavorare non ci sarà modo di proseguire.
Il collegio che dovrà valutare l'operato dei commissari che dal 2014 a fine 2019 hanno gestito il Consorzio è già stato nominato ed è composto da funzionari di alto livello della Prefettura di Roma, dell'Anac, del Ministero delle Infrastrutture e della Ragioneria dello Stato. Il tempo concesso per verificare le varie problematiche sollevate dall'avvocato Nunziata è di due mesi e il proposito è capire proprio perché, se ci sono tutti i soldi stanziati per concludere l'opera come è stato più volte ribadito ai massimi livelli, quei soldi non arrivano a destinazione e quali sono gli intoppi.
LA VERIFICA
Non si tratta quindi di una commissione di inchiesta, ma di approfondimento su questioni operative che sono state riscontrate. Tra le altre cose, sarà da approfondire anche il ruolo del Consorzio in vista del completamento del Mose, quando esso avrà esaurito la sua funzione.
Due anni fa c'era stata un'altra verifica, con una commissione di esperti nominata dall'allora ministro Graziano Delrio per capire perché il perché dello stallo dei lavori nel corso del 2017.
M.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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