Mose, le imprese chiedono garanzie sul pagamento o sarà blocco totale

Mercoledì 26 Febbraio 2020
LA GRANDE OPERA
VENEZIA Il commissario straordinario del Mose, Elisabetta Spitz (nella foto), ha messo nero su bianco le sue rassicurazioni alle imprese minori del Consorzio Venezia Nuova che minacciano di bloccare i lavori, se non saranno pagate entro fine mese. Una lettera scritta d'intesa con il provveditore Cinzia Zincone che, però, non ha rassicurato molto le imprese. E la prospettiva che i lavori si fermino resta reale, già dalla prossima settimana, quando è in programma un test di sollevamento al Lido. La lettera della Spitz sottolinea le «recenti azioni, messe in atto da Provveditorato e commissario per utilizzare fondi di contabilità speciale destinati alla realizzazione degli impianti anche per interventi diversi», chiama in causa gli amministratori straordinari del Cvn, responsabili del rapporto con le consorziate, raccomandando loro «tutte le possibili azioni per allineare le erogazioni dei finanziamenti alle attività esecutive delle imprese consorziate». Parole che non bastano alle imprese, a fronte di un Cvn sempre più in crisi di liquidità. Con spese fisse per 25 milioni l'anno, ha le casse praticamente vuote e debiti per milioni. Non solo con le imprese consorziate, ma anche con quelle che hanno vinto le gare e che ora potrebbero fare la parte del leone nella spartizione dei fondi in arrivo. Una situazione esplosiva, in cui si inizia a ventilare l'ipotesi cassa integrazione per i dipendenti di Cvn e società collegate. Intanto le riunioni che si dovevano tenere in questi giorni sono saltate, causa coronavirus. Oggi non ci sarà l'incontro tra commissari e Rsu. Rinviata la Cabina di regia in Prefettura venerdì. Forse si terrà domani, in videoconferenza, l'incontro tra Spitz e i confederali. (r. br.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci