Mose, accordo anche con gli impiantisti

Lunedì 27 Dicembre 2021
Mose, accordo anche con gli impiantisti
SALVAGUARDIA
VENEZIA Un regalo di Natale particolarmente atteso, che permetterà di saldare i debiti degli ultimi due anni e di evitare, pur all'ultimo momento, l'avvio del concordato in continuità. È il risultato ottenuto, nel giorno della Vigilia, con il raggiungimento dell'accordo tra il Consorzio Venezia Nuova e le ditte di impiantisca che hanno partecipato alla realizzazione dei lavori del Mose. Certo, per concludere l'operazione vanno messi a segno ancora gli ultimi dettagli, tuttavia l'accordo è stato praticamente definito da tutte le parti interessate. A beneficiarne sono una decina di aziende che hanno eseguito i lavori al Mose. Le stesse che hanno partecipato all'operato dopo aver vinto dei regolari bandi di carattere europeo, alcune delle quali riunendosi in Associazioni di imprese temporanee o subappaltando a loro volta i lavori. Due aspetti, quest'ultimi, che hanno ingarbugliato ulteriormente la situazione, caratterizzata da esigenze e sensibilità diverse, costringendo il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani, assieme alla sua parte tecnica e legale, ad una grazie azione di mediazione per raggiungere l'interesse di tutti.
300 MILIONI
Del resto questo non è altro che l'ultimo tassello di una situazione alquanto complicata, nella quale a svettare sono i circa 300 milioni di euro di debiti complessivi del Consorzio Venezia Nuova. Raggiunto l'accordo con le imprese costruttrici e con il Provveditorato alle opere pubbliche, all'appello mancavano ancora le ditte impiantistiche, ovvero con chi ha realizzato gli impianti software, hardware della Control room e i sistemi di funzionamento delle paratie alle bocche di porto. Accordo che ora, pur con qualche rinuncia da una parte e dall'altra, è stato appunto raggiunto assumendo tra l'altro un'importanza di rilievo perché prevede il pieno ristoro dei crediti delle imprese che hanno eseguito molti lavori, ma soprattutto prevede la ripresa immediata dei lavori, compresa l'attività di supporto nel caso di necessità di alzare le paratie, per altro come già accaduto in questi ultimi due anni. E come detto evitando anche il concordato che avrebbe avuto ricadute molto negative su tutto il sistema.
DUE TRANCHE
L'accordo prevede il pagamento, in due tranche, del 100% dei crediti maturati negli ultimi due anni, il pagamento delle perizie di varianti che saranno definite secondo le norme del codice degli appalti pubblici entro 30 giorni dalla firma dell'accordo e il pagamento delle riserve nel limite massimo del 25%. In questo nelle casse delle imprese finiranno circa 33 milioni di euro riferiti alla parte impiantistica ed altrettanti 33 milioni di euro tra i costi delle varianti e le riserve. «Si tratta di un accordo se non storico, sicuramente molto importante commenta Carmine Damiano, già questore di Treviso e presidente di garanzia di Mantovani e ora procuratore speciale dell'Ati Comes-Abb che ha eseguito la maggior parte degli impianti del Mose - . Per la complessità e diversità delle varie posizioni debitorie verso le imprese, quello compiuto è stato un percorso molto articolato e che ha visto anche momenti di forte tensione tra le parti. Alla fine è prevalso il buon senso e il tutto si è concluso nel miglior modo possibile».
LA MEDIAZIONE
Ad essere sottolineato è il grande lavoro di mediazione compiuto in queste settimane: «L'accordo si inserisce in un contesto molto più ampio conclude Damiano ed è stato raggiunto grazie al grande impegno del commissario Massimo Miani, ma soprattutto grazie alle capacità alla mediazione dell'avvocato Alfredo Biagini che ne è il principale artefice. Penso che il risultato ottenuto sia il più bel regalo di natale per Venezia, per le imprese e per i loro dipendenti e per quelli del Consorzio Venezia Nuova».
Giuseppe Babbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci