Morto Hallyday La Francia perde un mito del rock

Giovedì 7 Dicembre 2017
IL PERSONAGGIO
Il mito di Johnny Hallyday è una storia tutta francese. Un racconto anomalo, in un paese geloso della propria identità che elegge come idolo un personaggio platealmente ispirato da un eroe americano. Ma re del rock non si poteva diventare senza pensare a Elvis, al suo ciuffo, ai suoi clichè musicali. Oggi, che se ne va a 74 anni, viene salutato da eroe che fa parte della memoria nazionale per aver segnato un momento di radicale rinnovamento (la Francia di B.B., Godard e Belmondo) e aver saputo cavalcare con disinvoltura le mode: dal rock (a soli 17 anni), al twist, ai Beatles, a Jimi Hendrix, alla canzone francese.
EROE RIBELLE
Il tutto corredato dall'iconografia di una vita spericolata: sesso, droga, alcol e la love story con Sylvie Vartan. Un amore da copertina, fra separazioni, riappacificazioni, un tentativo di suicidio quando, a metà degli anni 60, lei lo lasciò. Era un ragazzo fragile Johnny, col padre conosciuto solo dopo il successo quando, un giorno, mentre era militare, lo fermò per strada con un pelouche in mano e lo abbracciò chiamandolo figlio mio, mentre dei fotografi sbucavano dal nulla. Il vero padre, che gli avrebbe dato anche il nome d'arte, in realtà era il ballerino Lee Hallyday, marito americano di una cugina, che gli regalò i primi dischi. Il cugino acquisito, la passione per Marlon Brando, la scoperta al cinema di Elvis, la voglia d'America, di brillantina e chitarre elettriche: Johnny Hallyday nasce così.
Ribelle e conservatore, trasgressivo e sostenitore di Giscard D'Estaing contro Mitterand, Chirac e Sarkozy, ma amato da tutti. Mille canzoni incise (poche quelle belle), 100 milioni di dischi venduti, tour fortunati, compreso l'ultimo, già con il cancro diagnosticato ai polmoni, insieme ai vecchi commilitoni rock Eddie Mitchell e Jacques Dutronc. A luglio il concerto finale e il ricovero in ospedale. Tornato a casa, Johnny ha inciso dieci canzoni nel suo studio privato: presto le ascolteremo in un nuovo disco, accompagnate dalla commozione di un paese intero.
QUANTO TI AMO
In Italia (il suo successo più grande è Quanto ti amo, del 69) Hallyday è stato famoso per due motivi: per essere un Celentano d'Oltralpe, un po' più grossolano, senza l'ironia del nostro Adriano (e neppure la qualità vocale, come dimostra la sua versione di 24 mila baci) e il signor Vartan.
Marco Molendini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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