«Moda Venezia e futuro» Una sfida per la ripartenza

Venerdì 28 Maggio 2021
TENDENZE
Come fuochi d'artificio gli eventi che hanno da sempre caratterizzato il progetto moda stanno riprendendo fiato: fuoco alle polveri da Milano dove si annuncia imminente la moda maschile con sfilate in presenza e incontri ravvicinati come quello in programma con la Fashion week nella quale si distingue Eleventy con un evento in programma il 19 giugno prossimo. Aria di rinascita a Milano dove l'assenza delle sfilate - spettacolo e di eventi speciali, aveva lasciato un lutto pesante. Stampa e ospiti privilegiati - orfani per troppo tempo di eventi mondani e incontri vip - possono salutare il ritorno di Giorgio Armani che sarà il primo a ripresentare la sua moda in presenza. Seguono eventi e ripresa di fiere: riaprono Cosmoprof, Modit, Il Salone del Mobile (ridimensionato ma presente), a Firenze, Pitti torna in presenza con le sue rassegne internazionali. Venezia torna a occupare un posto importante nella vetrina di moda più credibile con una manifestazione (Moda Venezia Futuro) per la regia di Laura Scarpa e Lorenzo Cinotti di Venezia da Vivere voluta dalla Cna nell'Hotel Sagredo che l'ha ospitata con la sfilata di prodotti tra sostenibilità e design contemporaneo, firmati da 35 artigiani e 22 brand veneziani.
CREAZIONI VENEZIANE
Un modo intelligente e diretto per lanciare il prodotto di molti artigiani nella certezza che il popolo della moda vuole sicuramente un ritorno alla qualità, al merito. Veniamo da una moda che faceva fatica a imporre nuovi look e per vincere aveva puntato sullo stupore, sulla protesta anti-establishement affidata allo chiffon, alle paillettes, ma soprattutto al trasgressivo, l'anomalo legittimato, sugli spot con baci rubati tra donne o tra uomini (che stanno costando ahimè sanzioni pesanti per Dolce & Gabbana in Russia dove il suo spot gender è severamente sanzionato). La moda di domani vorrà ancora tutto questo? Non basta la gioia della ripartenza: ora è necessario capire dove si vuole arrivare. E non dimentichiamo neppure che esistono oggi fenomeni nascenti come le influenze: il mito miliardario di Chiara Ferragni, nuovo imprenditore influencer, o la tecnica del consorte Fedez. C'è del metodo - come direbbe Shakespeare - anche nel gridare spettacolarmente genuino di Fedez e company?
Il mondo della moda sembra essersi soffermato poco sulle recenti dimissioni di Angela Missoni dal ruolo di direttrice creativa della Maison, più attento alla continuità di sempre del brand che ha provveduto a rimpiazzare subito il vuoto stilistico lasciato da Angela dopo trent'anni e oltre di totale dedizione alla griffe di famiglia. La stanchezza dell'instancabile figlia di Ottavio e Rosita merita però una lettura più accorta. Angela forse ha capito che le cose stanno cambiando davvero, che ripartire è fondamentale me non basta. E ha capito anche che nessuno sa davvero dove andremo a parare. Il lavoro del nuovo corso sarà duro e delicatissimo con la caduta certa di alcuni miti e il sorgere di altri orizzonti, forse finora neanche immaginati. Per continuare a saccheggiare Shakespeare, diciamo con Amleto: questo è il problema.
Luciana Boccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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