MOBILITA'
VENEZIA C'è anche un canale che collegherà direttamente il Montiron, e quindi l'aeroporto, a Burano e la laguna Nord nei piani che l'amministrazione comunale ha per la mobilità del 2030. Al momento siamo allo stadio dell'idea, come fu un'idea l'ipotesi di collegamento aeroporto-Venezia attraverso una cabinovia sopra la laguna. Oppure la metropolitana sublagunare, di cui tanto si parlava nel primo decennio del Duemila e destinata ad arrivare allo studio di fattibilità.
L'IPOTESI
Tuttavia, il sindaco Luigi Brugnaro ei suoi assessori stanno pensando anche a una cosa del genere. Visioni? Bestemmie ambientali? Chi vivrà vedrà, certo è che comunque ogni collegamento con la terraferma alternativo alla viabilità attuale presupporrà lo scavo o l'adeguamento di canali (anche di Ci sono tanti terminal sulla gronda lagunare, che alleggeriranno la direttrice (oggi praticamente unica) del ponte della Libertà e piazzale Roma. Un'opera difficile da realizzare perché attraverserebbe una delle parti di laguna più incontaminate e belle e anche perché presupporrebbe comunque l'intervento di più enti, a cominciare dal Provveditorato delle opere pubbliche e della Soprintendenza.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Tutto questo sarà contenuto nelle linee guida del Piano urbano per la mobilità sostenibile che la Giunta si appresta a presentare entro la fine di novembre, attraverso incontri pubblici e raccolta di osservazioni. Il punto centrale del piano sarà la fine dell'asse viario unico del ponte della Libertà e l'utilizzo di numerosi terminal sulla gronda lagunare, da Fusina all'aeroporto, passando per San Giuliano. Tutti e tre esistono da tempo, sia pure sotto differenti gradi di completamento, ma nessuno ha sgravato davvero il ponte della Libertà e quindi il canal Grande. L'idea è superare il libro dei sogni e andare avanti, anche se al momento questa amministrazione potrà limitarsi ad approvarlo, visto che la prossima primavera ci saranno le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale.
SAN GIULIANO
In particolare per San Giuliano, il sindaco ha affidato uno studio a un team di esperti da inserire proprio nel documento definitivo.
«Dobbiamo cercare di togliere tutto il traffico possibile - ha spiegato Brugnaro - da piazzale Roma e poi dal canal Grande e dal rio di Cannaregio. Secondo me, se faccio una fermata del tram e aggiungo parcheggi abbiamo il terminal a San Giuliano per le isole. La gente che deve andare a Murano e Burano può partire da lì. Il trasporto pubblico sarà da riorganizzare anche dal punto di vista del moto ondoso - ha concluso - perché non fanno onde solo le categorie. Tutto va pensato in termini di sostenibilità generale».
Questo vorrebbe anche dire separare il traffico a motore dalle barche a remi e a vela, poiché già oggi la convivenza è molto difficile. Non è la prima volta che si pensa ad un collegamento acqueo da San Giuliano. In passato, anche recente, era stato istituito un vaporetto dedicato ai pendolari che gravitano sulle Fondamente Nove e Murano, ma non aveva avuto molto successo.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA C'è anche un canale che collegherà direttamente il Montiron, e quindi l'aeroporto, a Burano e la laguna Nord nei piani che l'amministrazione comunale ha per la mobilità del 2030. Al momento siamo allo stadio dell'idea, come fu un'idea l'ipotesi di collegamento aeroporto-Venezia attraverso una cabinovia sopra la laguna. Oppure la metropolitana sublagunare, di cui tanto si parlava nel primo decennio del Duemila e destinata ad arrivare allo studio di fattibilità.
L'IPOTESI
Tuttavia, il sindaco Luigi Brugnaro ei suoi assessori stanno pensando anche a una cosa del genere. Visioni? Bestemmie ambientali? Chi vivrà vedrà, certo è che comunque ogni collegamento con la terraferma alternativo alla viabilità attuale presupporrà lo scavo o l'adeguamento di canali (anche di Ci sono tanti terminal sulla gronda lagunare, che alleggeriranno la direttrice (oggi praticamente unica) del ponte della Libertà e piazzale Roma. Un'opera difficile da realizzare perché attraverserebbe una delle parti di laguna più incontaminate e belle e anche perché presupporrebbe comunque l'intervento di più enti, a cominciare dal Provveditorato delle opere pubbliche e della Soprintendenza.
MOBILITÀ SOSTENIBILE
Tutto questo sarà contenuto nelle linee guida del Piano urbano per la mobilità sostenibile che la Giunta si appresta a presentare entro la fine di novembre, attraverso incontri pubblici e raccolta di osservazioni. Il punto centrale del piano sarà la fine dell'asse viario unico del ponte della Libertà e l'utilizzo di numerosi terminal sulla gronda lagunare, da Fusina all'aeroporto, passando per San Giuliano. Tutti e tre esistono da tempo, sia pure sotto differenti gradi di completamento, ma nessuno ha sgravato davvero il ponte della Libertà e quindi il canal Grande. L'idea è superare il libro dei sogni e andare avanti, anche se al momento questa amministrazione potrà limitarsi ad approvarlo, visto che la prossima primavera ci saranno le elezioni amministrative per il rinnovo del sindaco e del Consiglio comunale.
SAN GIULIANO
In particolare per San Giuliano, il sindaco ha affidato uno studio a un team di esperti da inserire proprio nel documento definitivo.
«Dobbiamo cercare di togliere tutto il traffico possibile - ha spiegato Brugnaro - da piazzale Roma e poi dal canal Grande e dal rio di Cannaregio. Secondo me, se faccio una fermata del tram e aggiungo parcheggi abbiamo il terminal a San Giuliano per le isole. La gente che deve andare a Murano e Burano può partire da lì. Il trasporto pubblico sarà da riorganizzare anche dal punto di vista del moto ondoso - ha concluso - perché non fanno onde solo le categorie. Tutto va pensato in termini di sostenibilità generale».
Questo vorrebbe anche dire separare il traffico a motore dalle barche a remi e a vela, poiché già oggi la convivenza è molto difficile. Non è la prima volta che si pensa ad un collegamento acqueo da San Giuliano. In passato, anche recente, era stato istituito un vaporetto dedicato ai pendolari che gravitano sulle Fondamente Nove e Murano, ma non aveva avuto molto successo.
Michele Fullin
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