MIRANO
Che Ivan Giantin, padovano di Rubano, 47 anni - di cui 16 in carcere perché

Martedì 6 Ottobre 2020
MIRANO
Che Ivan Giantin, padovano di Rubano, 47 anni - di cui 16 in carcere perché da ex della Mala del Brenta (ma quella nata dopo l'arresto del boss Felice Maniero) aveva sparato contro una pattuglia dei carabinieri - fosse il capo della banda partita all'assalto della sala slot Vlt Imperial di Mirano, nella notte tra il 26 e il 27 dicembre 2018, lo sospettavano sia i carabinieri di Mestre che la squadra Mobile di Padova.
Ieri, è arrivato il sigillo del tribunale di Venezia che per quella rapina ha inflitto quasi 14 anni di condanna. Cinque per Giantin, la cui pena è la più pesante per il gruppo di uomini entrati in azione quella notte, nella quale avevano racimolato un bottino misero: 400 euro. Tre anni e 4 mesi ad Alban Shera, ventiduenne albanese; 3 anni per Giuseppe Mion, 43 anni, di Noventa Padovana (Pd) e 2 anni e 4 mesi per Kheireddine Charfeddine, tunisino di 28 anni, di Rubano.
IL COLPO
La banda aveva architettato l'assalto alla sala slot di Mirano mettendolo in atto poco dopo le 3 del 27 dicembre 2018. Giantin e Shera avevano fatto irruzione nella sala scommesse di via Galilei. I volti coperti, in mano un piede di porco e una pistola. Non avevano esitato a puntarli contro una dipendente ordinandole di consegnare l'incasso. Spaventata, la cassiera aveva consegnato 400 euro, in quel momento l'incasso: una somma ben al di sotto delle loro aspettative, tanto che i rapinatori avevano portato via anche il barattolo delle mance. Ad attenderli all'esterno del locale, i due complici: Mion, il palo, e Charfeddine alla guida di un'auto. Le indagini, per le quali hanno giocato un ruolo fondamentale le immagini delle telecamere di sicurezza, hanno portato frutto un anno dopo. I i quattro erano stati arrestati nel gennaio 2020 su ordinanza del gip veneziano Barbara Lancieri, che ha ricostruito anche le fasi di avvicinamento al colpo: Giantin si sarebbe occupato dei mezzi e della formazione del gruppo, mentre Mion, con sopralluoghi sul posto, aveva preparato il terreno.
La figura più rilevante della banda è Giantin, uscito di carcere nel 2018 per una sparatoria nell'agosto 2001. I carabinieri lo stavano cercando per un fallito assalto ad un portavalori di cinque mesi prima, alle porte di Ferrara. I banditi spararono contro una gazzella, ferendo l'appuntato Roberto Periccioli, che perse un occhio.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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