Per circa un anno hanno cercato di portare pazienza per mesi, giustificando gli atteggiamenti aggressivi del figlio diciannovenne, finché, all'ennesima lite, quest'ultimo ha impugnato un coltello in cucina e li ha minacciati, così hanno dovuto chiamare i carabinieri e denunciarlo.
Lunedì sera, alla Giudecca, due coniugi sono dovuti ricorrere alla chiamata del 112 per chiedere l'intervento dei militari dopo un brutto litigio con il figlio di 19 anni.
Una famiglia veneziana, come tante, costretta all'aiuto dei militari perché la situazione non era più sostenibile.
Il figlio non ha ferito i genitori ma, durante l'ennesima lite, avvenuta in cucina lunedì sera, sarebbe arrivato a minacciarli impugnando un coltello in cucina. Questo è quello che hanno raccontato marito e moglie, spaventati, all'arrivo dei militari, costretti poi a rivelare la situazione che andava avanti da mesi tra le mura di casa. Gli atteggiamenti aggressivi del ragazzo sarebbero iniziati mesi fa, per motivi ignoti secondo quanto spiegato dai due: il ragazzo, prima tranquillo e a posto, mai problematico, sarebbe diventato strano circa otto mesi fa e ogni pretesto diventava buono per litigare in famiglia. Da quanto si è appreso, non vi sarebbero motivazioni particolari a scatenare le liti, i genitori avrebbero notato un cambiamento nel comportamento del ragazzo senza però conoscerne le motivazioni. Il diciannovenne veneziano è incensurato e pare non faccia abuso di alcool né utilizzi sostanze stupefacenti.
Gli atteggiamenti aggressivi, arrivati a sfociare nella minaccia armata, hanno fatto scattare l'allontanamento dalla casa familiare e per oggi è fissata la convalida della misura d'urgenza.
Il ragazzo è stato quindi allontanato dalla casa dei genitori che a malincuore hanno dovuto sporgere denuncia, nonostante non volessero farlo, ritenendo che il figlio potesse avere solo una fase transitoria o dei problemi legati ad un determinato periodo della sua vita. Probabile che il giovane sia stato ospitato da amici o parenti. (g.pra.)
© riproduzione riservata
Lunedì sera, alla Giudecca, due coniugi sono dovuti ricorrere alla chiamata del 112 per chiedere l'intervento dei militari dopo un brutto litigio con il figlio di 19 anni.
Una famiglia veneziana, come tante, costretta all'aiuto dei militari perché la situazione non era più sostenibile.
Il figlio non ha ferito i genitori ma, durante l'ennesima lite, avvenuta in cucina lunedì sera, sarebbe arrivato a minacciarli impugnando un coltello in cucina. Questo è quello che hanno raccontato marito e moglie, spaventati, all'arrivo dei militari, costretti poi a rivelare la situazione che andava avanti da mesi tra le mura di casa. Gli atteggiamenti aggressivi del ragazzo sarebbero iniziati mesi fa, per motivi ignoti secondo quanto spiegato dai due: il ragazzo, prima tranquillo e a posto, mai problematico, sarebbe diventato strano circa otto mesi fa e ogni pretesto diventava buono per litigare in famiglia. Da quanto si è appreso, non vi sarebbero motivazioni particolari a scatenare le liti, i genitori avrebbero notato un cambiamento nel comportamento del ragazzo senza però conoscerne le motivazioni. Il diciannovenne veneziano è incensurato e pare non faccia abuso di alcool né utilizzi sostanze stupefacenti.
Gli atteggiamenti aggressivi, arrivati a sfociare nella minaccia armata, hanno fatto scattare l'allontanamento dalla casa familiare e per oggi è fissata la convalida della misura d'urgenza.
Il ragazzo è stato quindi allontanato dalla casa dei genitori che a malincuore hanno dovuto sporgere denuncia, nonostante non volessero farlo, ritenendo che il figlio potesse avere solo una fase transitoria o dei problemi legati ad un determinato periodo della sua vita. Probabile che il giovane sia stato ospitato da amici o parenti. (g.pra.)
© riproduzione riservata
