Milly Carlucci e il Cantante Mascherato «In linea con la moda del travestimento»

Mercoledì 22 Gennaio 2020
Milly Carlucci e il Cantante Mascherato «In linea con la moda del travestimento»
L'INTERVISTA
«Sono felicissima, non era scontato che la trasmissione riscuotesse così tanto successo». Una Milly Carlucci più solare del solito commenta i risultati ottenuti da Il cantante mascherato il nuovo talent show che conduce il venerdì sera su Rai Uno. Le prime due puntate hanno vinto la gara degli ascolti e ora c'è attesa per gli ultimi due appuntamenti. «Quando si propone un format così innovativo è una sorta di esperimento: poteva anche non essere apprezzato» dice la conduttrice che è affiancata da Patty Pravo, Ilenia Pastorelli, Flavio Insinna, Guillermo Mariotto e Francesco Facchinetti nel ruolo di giurati. Loro il compito di scoprire quale artista celano otto spettacolari maschere. E dopo aver svelato Orietta Berti nei panni di un unicorno e Arisa in quelli di un barboncino, resta da capire chi c'è sotto gli abiti del mastino napoletano, del leone, del coniglio, del mostro e del pavone. «Sono stati tre mesi di grande impegno, ma sono soddisfatta - dice Carlucci - Del resto lavorare a questi ritmi fa fare anche del mio imprinting friulano».
Cosa le rimane delle origini friulane?
«Tantissimo, io ho trascorso l'infanzia e la giovinezza in Friuli Venezia Giulia. Ho frequentato le scuole elementari tra Udine e Palmanova, mentre mi sono diplomata al liceo classico Stellini di Udine. Papà era un militare e quindi ci spostavamo a seconda dei suoi trasferimenti, ma gli anni cruciali della formazione li ho vissuti a Nordest e io dico sempre che il mio imprinting è proprio friulano».
C'è qualche personaggio del Nordest sotto le maschere»?
«Non posso svelare nulla, dico solo che provengono da sei regioni diverse. Anche le persone per strada mi fermano per chiedermi di anticipare qualcosa, ma è tutto segreto. I concorrenti non si vedono nemmeno tra loro, girano con caschi integrali e coperti da mantelli neri e fanno le prove in un settore dello studio dedicato solo a loro».
Perché questa trasmissione era così rischiosa?
«C'era il grosso pericolo che non andasse bene perché era una cosa nuova a cui il pubblico di Rai Uno non è abituato e poi non potevo nemmeno pubblicizzare il cast che essendo mascherato doveva rimanere segreto. Quindi il pubblico doveva fidarsi e lo ha fatto».
E gli artisti hanno gradito la maschera?
«Temevo facessero resistenze nel dover cantare camuffati. Invece hanno accolto il travestimento con entusiasmo e mi hanno confidato che la maschera li fa sentire più liberi. C'è chi ha scelto di essere un pavone perché non lo è mai stato nella vita o chi, è il caso di Arisa, ha accettato di diventare un barboncino per il suo grande amore per i cani».
Come hanno fatto a modificare la voce?
«È stato un grandissimo sforzo, gli artisti non usano filtri al microfono, hanno dovuto cantare mutando la tonalità della propria voce per non farsi riconoscere dai giurati. Si sono preparati con dei vocal coach, ma rendere irriconoscibili voci molto belle come quella di Orietta Berti e Arisa non è stato semplice, ha davvero richiesto uno sforzo enorme».
In quanto tempo vi siete preparati?
«Purtroppo c'è sempre meno tempo per le trasmissioni, quindi io ho trascorso l'estate negli Stati Uniti a vedere la versione americana del format e poi da settembre ci siamo messi al lavoro. Tre intensissimi mesi per gli artisti, per preparare le maschere, per modificarle sulle forme di chi doveva indossarle. Va detto che sono costumi impegnativi e faticosi da portare. Ma alla fine il risultato è meraviglioso».
Di chi è stata l'idea?
«Mia, l'ho proposta ed è stata accolta. La trasmissione originaria è coreana, poi è stata presa dalla Fox che l'ha resa hollywoodiana. Da qui sono partire le versioni inglese, tedesche, francese e anche una seconda edizione americana. E ora l'abbiamo sperimentata pure in Italia».
E Ballando con le stelle?
«Ci sarà la nuova edizione e si partirà il 28 marzo».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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