Migranti addio, oggi chiude la base. Ma restano l'Edeco e molti problemi

Giovedì 20 Dicembre 2018
Migranti addio, oggi chiude la base. Ma restano l'Edeco e molti problemi
CONA
Oggi se ne vanno gli ultimi 50. Ieri erano stati 46 e martedì 42. Dalle prime ore di questa mattina, quindi, Campo Cona è ufficialmente chiuso: niente più richiedenti asilo al suo interno. Chiuso ma non vuoto perché rimarranno qui alcuni operatori dell'Edeco, la discussa cooperativa che, sotto diverse forme societarie, da sola o in raggruppamento di imprese, ha gestito l'accoglienza in questo paesino dal luglio 2015 ad oggi.
Una presenza residuale che è legata al destino di questa struttura su cui, mentre si festeggia, almeno idealmente, la chiusura del campo, si profilano alcuni problemi relativi al futuro. Ci sono, innanzitutto, aspetti burocratici: la Edeco lavora, in proroga d'appalto, nella gestione della base fino al 31 dicembre e, con le molte controversie amministrative (e le inchieste penali) in corso, ha tutto l'interesse a mantenere l'impegno fino alla scadenza: potrebbero, infatti, esserci in ballo cospicui risarcimenti.
Ad esempio quelli relativi alle opere infrastrutturali che la coop ha realizzato, su indicazione della Prefettura, all'interno del campo. Servizi e sottoservizi per oltre 1600 migranti più il personale (a questo proposito: 36 operatori sono stati licenziati a settembre e altri 96 lo saranno in questi giorni) sono costati, a una stima approssimativa, sul milione di euro e sono destinati ad essere abbandonati. E anche se la coop, ufficiosamente, dice che si porterà via tutto quello che può, resta il fatto che si tratta di attrezzature che difficilmente potranno essere usate in altri ambiti (tubazioni, pompe, quadri elettrici) anche perché la Edeco, a questo punto, chiuso Bagnoli e chiusa Cona, non ha più strutture che le permettano di realizzare i milioni di fatturato degli anni scorsi.
Anche dopo il 31 dicembre, pare sia intenzione della coop chiedere il mantenimento di una guardiania nella base, a tutela delle attrezzature da eventuali furti e vandalismi. Soprattutto i componenti elettrici, infatti, potrebbero far gola ai predoni che fanno incetta di rame e altro negli edifici abbandonati e, con il suo isolamento, la base di Conetta sarebbe un obiettivo ideale che, oltretutto, potrebbe essere accomunato, nelle intenzioni di qualche balordo, alle abitazioni della zona. Dunque potrebbe valere la pena di tenerlo sotto controllo anche da parte delle forze dell'ordine. La base potrebbe, poi, essere utilizzata a fini sociali? La domanda è ancora senza risposta. L'area è di proprietà del Demanio e, in passato, il Comune aveva rifiutato di acquisirla, per non sobbarcarsi le spese di bonifica. Se lo Stato risarcisse la popolazione locale anche con quest'ultima operazione, forse Campo Cona potrebbe avere un futuro non più legato all'immigrazione.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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