«Mi ha strappato lei l'orologio» Piovono denunce contro la banda

Sabato 25 Maggio 2019
EFFETTO DOMINO
MESTRE Potere dell'informazione. Le foto pubblicate sui giornali e i video diffusi su tv e notiziari on line hanno avuto un effetto collaterale che forse nemmeno gli stessi carabinieri si aspettavano: numerose segnalazioni di casi, da tutta la regione, che potrebbero essere riconducibili alla banda sgominata dalla maxi operazione degli investigatori dell'Arma, battezzata non a caso Abbraccio, illustrata nei dettagli giovedì nel corso di una articolata conferenza stampa. Ieri mattina, per citare una delle tante denunce raccolte in città, una 91enne mestrina si è presentata nella caserma di via Miranese affermando di essere pure lei una vittima di quei delinquenti: «Sono certa, la signora che si vede in uno dei vostri filmati è la stessa che mi ha strappato dal polso il Rolex mentre ero in vacanza a Rovereto. È lei non ho alcun dubbio». Ora saranno gli accertamenti che verranno avviati con la Procura di Trento a suffragare o meno la convinzione di questa arzilla vecchietta, che è apparsa tanto lucida quanto determinata. E sempre questo gruppo potrebbe aver firmato il colpo che vede suo malgrado protagonista un pensionato di Portogruaro che mentre stava volgendo dei lavori nel giardino di casa è stata o avvicinato da una bella sconosciuta che con la scusa di un'informazione l'ha ringraziato, sfilandogli l'orologio, tanto per cambiare, marca Rolex.
L'OPERAZIONE
Dieci le ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di sette donne e tre uomini di nazionalità romena specializzati in furti con destrezza ai danni di persone anziane tramite appunto la tecnica dell'abbraccio.
Undici i casi contestati, una sessantina quelli che i carabinieri collegano al sodalizio, messi a segno in tutto il Veneto e oltre. Un'inchiesta che ha visto il coinvolgimento, coordinate da Europol, delle polizie di Spagna, Romania e Germania e successivamente dell'Interpol per rintracciare gli indagati fuori dall'Italia.
LA STRATEGIA
Abili e furbi. Così vengono definiti dai militari che li hanno braccati per mesi e che gli hanno sequestrato un tesoro da 13 milioni costituito da qualcosa come 1.600 auto intestate a prestanomi, connazionali rumeni. I maschi con il ruolo di tassisti, le femmine con il compito di accalappiare le vittime di turno. Queste ultime talmente guardinghe da lasciare nei motel dove avevano pernottato gli abiti utilizzati per le razzie e comprarsene di nuovi per ridurre il rischio di essere identificate. Fra le più incallite una 17enne, con tre figli in Romania, alla quale non sono stati concessi i domiciliari e che ora resta in carcere a scontare la pena passata in giudicato: due anni, tre mesi e dieci giorni di reclusione e 1.068 euro di multa. Nel Veneziano ha colpito a Marcon nel maggio 2017: la sua preda è stato un 74enne al quale è stata sottratta la collana d'oro.
Monica Andolfatto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci