IL FESTIVAL
A meno di tre mesi dall'apertura dell'Home Venice Festival è il momento di fare il punto sull'evento voluto dagli organizzatori per «cambiare per sempre le sorti dei festival musicali in Italia», e che il Comune di Venezia ha cercato per rilanciare la terraferma. Mentre nei 70 ettari del parco di San Giuliano, una delle aree verdi urbane più grandi d'Europa e più simboliche essendo nata su una discarica di rifiuti urbani e industriali in riva alla laguna di Venezia e proprio di fronte alla città storica, si attende l'inizio dei lavori per attrezzare stabilmente l'area, l'organizzazione dell'Home ha diffuso nuovi nomi di artisti che si esibiranno dal 12 al 14 luglio. E ormai il loro numero è arrivato a 41, divisi tra venerdì, sabato e domenica, e tra il palco principale (dove i concerti inizieranno a mezzogiorno per concludersi a mezzanotte) e i palchi secondari (sui quali si suonerà fino alle tre di notte).
TANTI GENERI
Elettronica è il minimo comun denominatore di tutte le performance che passeranno sui vari palchi ma è solo una parola per riunire molto di più: rap, reggae, reggaton, banga latino, trap (sottogenere dell'hip hop, derivato dal southern hip hop), con artisti internazionali, italiani e pure veneziani che, spesso, si rifanno ai generi rock, reggae, ska degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso ma li remixano e li reintepretano fino a sconvolgerli. Roba forte, da giovanissimi, che gli organizzatori dell'Home, con in testa il suo fondatore Amedeo Lombardi che dieci anni fa lo inventò nell'area della ex Dogana a Treviso e quest'anno lo sdoppia trasferendolo a Mestre, definiscono come «portavoce del cambiamento socioculturale che sta investendo il nostro tempo». Un tempo dove la Tv non molla, la radio ha trovato nuova vita in internet, e i social network spopolano impastando musica, moda e pulsioni popolari: non a caso tra i più attesi della tre giorni in laguna ci sono star di Instagram (il trapper Tedua), o del canale musicale online Spotify (il rapper italiano Guè Pequeno).
DIVI DA SOCIAL
E c'è chi ha superato i 3 milioni, ancora su Instagram, e conquistata fama sui reality di mezzo mondo (Super Shore, uno dei programmi più seguiti di MTV, il Gran Hermano Vip in Spagna, Riccanza e il Geordie Shore in Inghilterra): si tratta dell'ereditiera Elettra Lamborghini, nipote di Ferruccio fondatore dell'omonima casa automobilistica, che fa danzare mezzo mondo ai ritmi reggaton di Pem Pem e del banger latino Mala. E, ancora, il conquistatore rap di X Factor Anastasio, i Boombadash di origine pugliese, tra i Big di Sanremo. Tra i nomi già annunciati ci sono pure Paul Kalkbrenner, Pusha T, Mura Masa, Alborosie, Rival Sons, Modeselektor, ai quali si affiancano i veneziani come DJ Spiller (Cristiano Spiller), classe 75, che si esibisce nei locali più in del mondo e ha remixato brani per artisti del calibro di Smoke City, Matt Bianco, Gloria Gaynor, Run DMC, St. Germain, Bob Sinclair, Cerrone; e, ancora, come Furio (Marco Foreri), classe 1962, che ha suonato per anni con la band reggae dialettale dei Pitura Freska.
MIX MUSICALE
Tra gli ultimi big svelati giusto ieri, invece, compaiono per venerdì 12 luglio dj Kenny Dixon Jr. conosciuto come Moodymann, uno dei rappresentanti della musica techno di Detroit, che fonde house, jazz, soul, funky. Mentre sabato 13 le new entry sono rap: Speranza (il volto nuovo della scena rap Campana che ha superato un milione di visualizzazioni su TouTube) e Massimo Pericolo, nome d'arte di Alessandro Vanetti. Domenica 14, infine, toccherà a Side Baby e all'amico Sick Luke: il primo ex membro della Dark Polo Gang, una delle realtà più discusse e di successo del panorama rap e trap italiano; il secondo, pseudonimo di Luca Antonio Barker Monachetti venticinquenne produttore discografico e rapper italiano che ha prodotto basi per numerosissimi rapper americani e italiani, tra cui Sfera Ebbasta, Guè Pequeno, Emis Killa, Marracash e Fabri Fibra.
Elisio Trevisan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA A meno di tre mesi dall'apertura dell'Home Venice Festival è il momento di fare il punto sull'evento voluto dagli organizzatori per «cambiare per sempre le sorti dei festival musicali in Italia», e che il Comune di Venezia ha cercato per rilanciare la terraferma. Mentre nei 70 ettari del parco di San Giuliano, una delle aree verdi urbane più grandi d'Europa e più simboliche essendo nata su una discarica di rifiuti urbani e industriali in riva alla laguna di Venezia e proprio di fronte alla città storica, si attende l'inizio dei lavori per attrezzare stabilmente l'area, l'organizzazione dell'Home ha diffuso nuovi nomi di artisti che si esibiranno dal 12 al 14 luglio. E ormai il loro numero è arrivato a 41, divisi tra venerdì, sabato e domenica, e tra il palco principale (dove i concerti inizieranno a mezzogiorno per concludersi a mezzanotte) e i palchi secondari (sui quali si suonerà fino alle tre di notte).
TANTI GENERI
Elettronica è il minimo comun denominatore di tutte le performance che passeranno sui vari palchi ma è solo una parola per riunire molto di più: rap, reggae, reggaton, banga latino, trap (sottogenere dell'hip hop, derivato dal southern hip hop), con artisti internazionali, italiani e pure veneziani che, spesso, si rifanno ai generi rock, reggae, ska degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso ma li remixano e li reintepretano fino a sconvolgerli. Roba forte, da giovanissimi, che gli organizzatori dell'Home, con in testa il suo fondatore Amedeo Lombardi che dieci anni fa lo inventò nell'area della ex Dogana a Treviso e quest'anno lo sdoppia trasferendolo a Mestre, definiscono come «portavoce del cambiamento socioculturale che sta investendo il nostro tempo». Un tempo dove la Tv non molla, la radio ha trovato nuova vita in internet, e i social network spopolano impastando musica, moda e pulsioni popolari: non a caso tra i più attesi della tre giorni in laguna ci sono star di Instagram (il trapper Tedua), o del canale musicale online Spotify (il rapper italiano Guè Pequeno).
DIVI DA SOCIAL
E c'è chi ha superato i 3 milioni, ancora su Instagram, e conquistata fama sui reality di mezzo mondo (Super Shore, uno dei programmi più seguiti di MTV, il Gran Hermano Vip in Spagna, Riccanza e il Geordie Shore in Inghilterra): si tratta dell'ereditiera Elettra Lamborghini, nipote di Ferruccio fondatore dell'omonima casa automobilistica, che fa danzare mezzo mondo ai ritmi reggaton di Pem Pem e del banger latino Mala. E, ancora, il conquistatore rap di X Factor Anastasio, i Boombadash di origine pugliese, tra i Big di Sanremo. Tra i nomi già annunciati ci sono pure Paul Kalkbrenner, Pusha T, Mura Masa, Alborosie, Rival Sons, Modeselektor, ai quali si affiancano i veneziani come DJ Spiller (Cristiano Spiller), classe 75, che si esibisce nei locali più in del mondo e ha remixato brani per artisti del calibro di Smoke City, Matt Bianco, Gloria Gaynor, Run DMC, St. Germain, Bob Sinclair, Cerrone; e, ancora, come Furio (Marco Foreri), classe 1962, che ha suonato per anni con la band reggae dialettale dei Pitura Freska.
MIX MUSICALE
Tra gli ultimi big svelati giusto ieri, invece, compaiono per venerdì 12 luglio dj Kenny Dixon Jr. conosciuto come Moodymann, uno dei rappresentanti della musica techno di Detroit, che fonde house, jazz, soul, funky. Mentre sabato 13 le new entry sono rap: Speranza (il volto nuovo della scena rap Campana che ha superato un milione di visualizzazioni su TouTube) e Massimo Pericolo, nome d'arte di Alessandro Vanetti. Domenica 14, infine, toccherà a Side Baby e all'amico Sick Luke: il primo ex membro della Dark Polo Gang, una delle realtà più discusse e di successo del panorama rap e trap italiano; il secondo, pseudonimo di Luca Antonio Barker Monachetti venticinquenne produttore discografico e rapper italiano che ha prodotto basi per numerosissimi rapper americani e italiani, tra cui Sfera Ebbasta, Guè Pequeno, Emis Killa, Marracash e Fabri Fibra.
Elisio Trevisan
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