Maxiaffissioni e grandi polemiche

Martedì 22 Agosto 2017
Maxiaffissioni e grandi polemiche
Si riaccende la polemica sui megacartelloni pubblicitari che coprono temporaneamente le facciate di chiese e palazzi veneziani. Dopo le alzate di scudi sollevate negli ultimi anni per quelli tra Palazzo Ducale e Palazzo delle Prigioni, sulla Biblioteca Marciana e sulle chiese di San Simeon Piccolo e degli Scalzi, ora è il turno della Pietà, a causa della maxiaffissione del gruppo Max Mara programmata sulla facciata della chiesa dall'8 al 28 agosto. E condannata senza appello da Marco Zanetti, al pari di altri residenti che l'hanno preceduto in relazione a pubblicità giudicate non meno invasive. «Mentre nelle grandi città moderne questi cartelloni fuori misura si fanno concorrenza tra loro e tutto sommato danno un tocco di vitalità e dinamismo ai luoghi, a Venezia e nelle altre città antiche costituiscono per dimensioni una sopraffazione rispetto agli elementi caratteristici urbani, al paesaggio nel suo insieme e ai valori degli edifici commenta Zanetti in una sua lettera aperta (dove definisce erroneamente sconsacrata la Pietà) Questa è cattiva pubblicità per Max Mara, che da anni rappresenta nel mondo il buon gusto italiano. Anche se a sua discolpa, va aggiunto che in una città per bene neppure ci si sognerebbe di autorizzare cose del genere».
«Perché l'autore di questa lettera non si è rivolto direttamente a noi? Gli avremmo fornito tutti i chiarimenti del caso replica la presidente dell'Istituto provinciale per l'infanzia Santa Maria della Pietà, Maria Laura Faccini Innanzitutto la chiesa è consacrata. In secondo luogo, le maxiaffissioni pubblicitarie sono essenziali per il finanziamento dei restauri, e nel nostro caso contribuiscono da anni a coprire lavori per complessivi 1,5 milioni di euro. Siamo intervenuti in modo più sostanzioso del previsto su tre affreschi del Tiepolo, di recente sul passacalle di calle della Pietà e ora stiamo concentrando gli sforzi sulla facciata della chiesa. In settembre faremo il punto su tutto quello che è stato fatto e su quanto resta da fare. Anche grazie a iniziative che fanno storcere il naso a qualcuno, che però si guarda bene dal proporre un modo alternativo di procurarci i fondi necessari per la manutenzione ordinaria e straordinaria».
«Piacciano o no conclude la presidente questi cartelloni pubblicitari servono allo scopo. Il loro contenuto è sempre concordato con la Soprintendenza. Fermo restando che tanti li rifiutiamo, proprio perché considerati inadatti per estetica e natura del messaggio».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci