Marc Chagall Arte e poesia per un sogno

Venerdì 18 Settembre 2020
Marc Chagall Arte e poesia per un sogno
L'ESPOSIZIONE
Esiste un luogo che scaturisce da un intatto stupore infantile. Dove prendono forma ricordi ed emozioni dando vita a un universo indefinito e senza tempo, dove i protagonisti sono uomini con sembianze di angeli. È questa l'arte di Marc Chagall, presentata a Rovigo: oltre cento opere, circa settanta dipinti su tela e su carta e la straordinaria serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia che provengono dagli eredi dell'artista, dalla Galleria Tretyakov di Mosca, dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, dal Pompidou di Parigi, dalla Thyssen Bornemisza di Madrid e dal Kunstmuseum di Zurigo e da importanti e storiche collezioni private.
TANTI CAPOLAVORI
In mostra, dunque, alcuni dei più grandi capolavori di Chagall, dalla Passeggiata all'Ebreo in rosa, a Il matrimonio, fino a Il Gallo, Guanto nero, per citarne alcuni. Un evento importante, di preciso impianto museale, che non intende raccontare di tutto un po' ma sceglie un tema preciso e lo approfondisce attraverso la selezione dei capolavori imprescindibili dell'artista ebreo bielorusso, nato a Vitebsk il 7 luglio 1887 e scomparso in Francia, a Saint-Paul de Vence il 28 marzo 1985. La curatrice, Claudia Zevi, spiega che «la mostra analizza in modo ampio e perfettamente documentato la tradizione popolare della Russia profonda. Un'iconografia religiosa stratificatasi nelle icone e nelle vignette popolari dei lubki (sono tavolette piane in legno sulle quali vengono impresse le stampe popolari russe a uso delle classi meno abbienti, con racconti e notizie sotto forma di vignette provviste di didascalie che vengono successivamente leggermente colorate ndr), dove i personaggi come il gallo, le capre e le vacche che popolavano la quotidianità dei villaggi russi, si ritrovano anche nelle opere tarde di Chagall».
REALISMO POETICO
Questi elementi si metamorfizzano nell'opera dell'artista in una sorta di realismo poetico che attinge dalla tradizione della favola russa la propria sintassi espressiva, mentre la cifra intellettuale e spirituale deriva dal mondo ebraico e cristiano ortodosso. La rielaborazione, attuata attraverso i fili della memoria, della cultura popolare russa con la ricchezza di immagini e di leggende, coniugata con il misticismo fantastico della tradizione filosofica del Chassidismo ebraico, verranno a costituire l'armamentario specifico a cui l'artista ricorrerà sempre, nel corso della sua lunga vita, per definire un linguaggio che ancora oggi è in grado di comunicare come pochi con la sensibilità postmoderna. Nelle opere di Chagall i ricordi divengono presenze, popolano i dipinti comparendo anche laddove non te li aspetti, come le capre o le isbe inserite nella rappresentazione di un bouquet che è a sua volta composto da fiori e da visioni.
SENSAZIONE DI PACE
I quadri sono il lasciapassare che conduce a una sensazione di pace, fatta di tinte vivaci e brillanti, dell'abilità del pittore di catturare la luce sfumandola in visioni oniriche. È un mondo sovrannaturale, quello di Chagall, che esce dalla tela e va oltre le linee che descrivono personaggi angelici sospesi tra cielo e terra, protagonisti assoluti di un particolare linguaggio poetico che fa vedere il mondo migliore, attraverso lo sguardo puro e spontaneo dell'eterno bambino. «L'opera di Chagall sarà un percorso che intreccia il passato e le avanguardie, la riscoperta delle tradizioni popolari russe, la memoria, e la spinta verso il realismo e il misticismo ricorda Zevi -. E così, pur scegliendo di vivere, come lui stesso dice voltando le spalle al futuro, si trova ad avere codificato un linguaggio e una sintassi espressiva che sopravvivranno, ben più delle avanguardie tradizionali del 900, al trascorrere del tempo e al modificarsi delle situazioni politiche e sociali del XX secolo. Senza mai confondersi con il dibattito delle avanguardie, la pittura di Chagall rimane sempre aperta alle esigenze del modernismo, ma senza necessitare di alcuna rottura con il mondo della memoria e delle forme tradizionali aggiunge Zevi -. Non viene mai a mancare l'esigenza utopica propria dell'avanguardia, senza interferire con il mondo delle emozioni e dell'affettività, che divengono elemento di arricchimento e di originalissima definizione formale.
Elisabetta Zanchetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci