LUTTO
Coltissimo, curiosissimo e di grande umanità. Giuseppe Galasso, morto

Martedì 13 Febbraio 2018
LUTTO Coltissimo, curiosissimo e di grande umanità. Giuseppe Galasso, morto
LUTTO
Coltissimo, curiosissimo e di grande umanità. Giuseppe Galasso, morto ieri a 88 anni, è stato uno storico di statura europea, ma anche un autentico meridionalista, sempre lontano dal vittimismo, e un appassionato difensore dell'ambiente in tempi in cui non era diffusa questa sensibilità. «Ha posto la sua intelligenza a servizio dello sviluppo del Paese, coniugando con sapienza l'elaborazione di un meridionalismo moderno con l'ideale europeo» come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nato a Napoli il 19 novembre 1929, Galasso è stato attivo fino all'ultimo. Dopo aver insegnato in alcune delle più importanti Università italiane, da Napoli a Cagliari, era docente di storia moderna all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli dove nel 2012 gli venne consegnata la laurea magistrale honoris causa in Conservazione e Restauro dei beni culturali. E domani avrebbe dovuto presentare nella sua città d'origine la Storia mondiale dell'Italia (Laterza), a cura di Andrea Giardina.
Giornalista, professore universitario, molto impegnato in politica, è stato deputato della Repubblica, eletto nelle liste del Pri e sottosegretario, dall'83 all'87 durante il governo Craxi, del ministero del Beni Culturali e dall'88 al 91 durante il governo De Mita per l'Intervento straordinario nel Mezzogiorno. È stato anche consigliere comunale e sindaco eletto di Napoli e dal 1978 al 1983 presidente della Biennale di Venezia. La Fondazione veneziano lo ha ricordato attraverso il suo attuale presidente Paolo Baratta. Fedele alla lezione di Benedetto Croce, al quale aveva dedicato Croce e lo spirito del suo tempo (Laterza) è stato autore di moltissimi libri e saggi tra cui la fondamentale Storia del Regno di Napoli (Utet) in sei volumi, la Storia d'Europa in tre volumi (Laterza). Nel 2005 Galasso ha ricevuto il «Premio speciale della Cultura» assegnato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, è stato direttore di numerose riviste tra cui Prospettive Settantà e la Storia d'Italià e collaboratore di diversi quotidiani e periodici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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