Luca Mercalli: «Il clima? Siamo davvero in pericolo»

Domenica 22 Settembre 2019
Luca Mercalli: «Il clima? Siamo davvero in pericolo»
IL PREMIO
La casa brucia, le montagne diventano nere e perdono i ghiacciai, la temperatura salirà di 5 gradi entro la fine del secolo. Il grido di allarme degli studiosi però sembra smorzarsi dentro il verde degli alberi dell'Altipiano di Asiago, mentre scende la sera e colora di rosa l'orizzonte. È davvero tardi? Siamo sul serio in pericolo? «Lo siamo eccome» sbotta Luca Mercalli. «Qui si sta giocando col fuoco. E non basta qualche impegno decorativo della politica. La transizione costerà molte rinunce». Il caratteristico farfallino, una casa laboratorio di sostenibilità in val di Susa, Mercalli è il primo lampadiere dell'ambiente del Mazzotti Contemporaneo. Uno cioè che ha scelto di caricarsi sulle spalle il peso della responsabilità, di fare la Cassandra («scomoda, d'accordo, ma poi si scopre sempre che ha ragione»), di dire chiaro e tondo che in fatto di ambiente «stiamo erodendo il capitale».
LA METAFORA
Il lampadiere è la nuova vedetta dell'Italia che vuole invertire la marcia: colui che affronta la responsabilità di andare un poco più avanti nell'ombra e, grazie al proprio cammino, fare luce agli altri. Una metafora di grande poesia quella scelta da Salvatore Giannella per inaugurare una nuova sezione del premio Gambrinus Mazzotti. «Mi ha sempre colpito quell'uomo con gli occhiali da medico e il viso da musicista tedesco. Che procedeva in virtù della vitamina P, la pazienza. A lui, Giuseppe Mazzotti, abbiamo scelto di trovare i cento eredi auspicati da Dino Buzzati. Gente che prova a stare dalla parte buona del mondo» conferma Giannella.
Il premio Gambrinus sceglie i luoghi di Mario Rigoni Stern ed Ermanno Olmi per parafrasare Mazzotti con il convegno Ma più l'ambiente preso in giro. Asiago risponde col suo verde abbacinante di fine estate, con l'aria già frizzante che sa di autunno, con i silenzi sospesi. La due giorni vede la collaborazione del premio Mario Rigoni Ser per la letteratura multilingue presieduto da Sergio Frigo. Il dibattito ha visto i contributi del glaciologo Claudio Smiraglia e del premio Nobel Richard Samsong Odingo, insieme all'entomologo Giovanni Onore. E nella ricerca di arrampicatori solitari che esplorano nuove vie nella ricerca di boccate d'ossigeno Giannella sceglie di premiare persone ed esperienze. Il primo è un ragazzo dagli occhi chiari, che abitava in una periferia brutta e incolore, ma passava i pomeriggi col naso schiacciato al vetro a guardare le montagne.
LA PREOCCUPAZIONE
«Io oggi sono preoccupato perché non vedo la mobilitazione, non ravviso il senso di emergenza» ribadisce Luca Mercalli, metereologo e divulgatore. Il secondo Mazzotti Contemporaneo è stato assegnato alla Fondazione Aurelio Peccei - Club di Roma, nella ricorrenza dei sui 50 anni, per aver costituito uno straordinario pensatoio planetario che si è sempre interrogato sul nostro futuro, dandoci rapporti di grande rilievo (sino a oggi 47) che hanno segnato l'avanzamento a livello mondiale della cultura della sostenibilità e di una nuova impostazione economica che rimetta al centro del nostro interesse il capitale umano e il capitale naturale. Per dare a tutti, nel mondo, l'accesso alle risorse primarie: acqua, cibo, energia nel rispetto dei limiti della natura.
Il terzo premio è andato al GISM - Gruppo italiano scrittori di montagna, associazione fondata a Torino il 14 aprile 1929 da Agostino Ferrari e Adolfo Balliano. Il quarto lampadiere a sorpresa è un borgo aggrappato alle colline: Rolle, frazione di Cison di Valmarino nel cuore delle colline Unesco. Borgo resiliente che ha saputo reagire allo spopolamento custodendo cultivar autoctoni. «Il recupero delle sementi antiche - spiega Giannella - è un aspetto fondamentale per il tema dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Il caso è emblematico perché rappresenta un esempio di resistenza di un piccolo borgo collinare a rischio abbandono, ma soprattutto rispetto al tema della produzione agricola, alla capacità di preservare la differenza colturale, alle pratiche tradizionali, all'umanità e altruismo, al paesaggio rurale di interesse culturale ricorrente nelle poesie di Andrea Zanzotto, che lo definì una cartolina spedita dagli Dei».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci