Locazioni brevi, i gestori dicono no a ogni limitazione

Lunedì 12 Aprile 2021
TURISMO
VENEZIA Locazioni turistiche. Conseguenza, non causa dello spopolamento di Venezia. Più che la lotta all'extra alberghiero, la priorità delle città d'arte sia una politica per la residenzialità unita alla gestione efficace dei flussi turistici. Il webinar Turismo a Venezia 2021 organizzato dall'associazione b&b, alloggi turistici ed appartamenti del Veneto, è la loro risposta al Decalogo di proposte da Venezia e Firenze dei sindaci Brugnaro e Nardella. Tra i temi introdotti dalla presidentessa dell'associazione Ondina Giacomin turismo, tornelli e contributi d'accesso il punto più dibattuto dal comparto extra alberghiero, sono state le norme per gli appartamenti destinati ad affitti brevi, recepiti nel documento come piaga indiscussa del centro storico. «Mondo alberghiero ed extra alberghiero coprono segmenti di mercato e si rivolgono a visitatori diversi. Non si può parlare di concorrenza sleale nota Tommaso Bortoluzzi, commercialista e consigliere di municipalità (Pd) per Venezia, Murano e Burano Gli ospiti da appartamento si fermano mediamente più a lungo in città vivendo un'esperienza in realtà più autentica e vicina al territorio».
CREARE LE CONDIZIONI
«La chiave per attirare o trattenere abitanti, siano studenti o pendolari, non è nelle limitazioni poste alle locazioni brevi con finalità turistica riflette Giuliano Marchi presidente di Confedilizia Venezia Le regole suggerite dal documento penalizzano la libertà imprenditoriale. Si creassero piuttosto le condizioni perché l'offerta lavorativa non sia solo legata al turismo e si guarisca la locazione ordinaria».
Parlando di politica, Pier Paolo Baretta individua il cuore problema in un'assente programmazione consapevole sul tema.
«Urge un sistema di prenotazioni che fotografi complessivamente e a priori gli arrivi in città. L'offerta turistica alberghiera deve arrestarsi e lavorare sulla qualità, lasciando spazio alla residenzialità stabile. Per farlo prosegue Baretta il Comune dovrebbe incentivare i proprietari a trovare conveniente la locazione ordinaria, ma ancora sanificare i cinquemila appartamenti di cui dispone, mille dei quali sfitti o malconci, e rilanciare Venezia come un polo lavorativo altamente professionalizzato e appetibile per i giovani».
GARANZIE E SGRAVI
l suggerimento di Andrea Doria, dal dipartimento turismo della Regione Veneto (Fi), sono garanzie e sgravi fiscali per chi affitta a residenti, e attualmente, ad esempio, non è protetto in caso di morosità degli inquilini. Per organizzare un turismo ben amalgamato ai locali, quello che manca a Venezia è comunque comunicazione e pianificazione».
Del medesimo parere il consigliere Giuseppe Saccà (Pd). «Il tessuto sociale ed economico cittadino ha bisogno di tutele per chi fa impresa, non di aumentare le normative già in vigore. Da Roma ci vogliono strumenti specifici per Venezia, dove l'economia turistica crescerà in qualità, superando la politica dei grandi eventi e puntando sulla ricercatezza». A proposito di contributi d'accesso e tornelli, questi ultimi non impedirebbero l'ingresso dei visitatori sottolinea Andrea Doria (Fi) ma lo diluirebbe lungo itinerari diversi dalle solite intasate direttrici.
Costanza Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci