Libri, allarme dell'Aie: «Perso l'85% delle vendite»

Mercoledì 27 Maggio 2020
LA RICERCA
«Siamo di fronte a una crisi epocale», scandisce il presidente dell'Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi. Il regime di lockdown è già costato otto milioni di copie vendute in meno, nel solo settore della varia (saggistica e fiction), con circa 134 milioni di euro di fatturato già persi nei primi quattro mesi dell'anno, concentrati tra marzo e aprile. Sono i numeri della crisi che ha travolto l'editoria italiana, secondo una ricerca dell'Aie, in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali, e che, tra le altre cose, fotografa l'ascesa degli store online, oggi primo canale di acquisto dei libri con una quota pari al 47%.
LO SCENARIO
«La perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime del governo - sostiene Levi - potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro settore con forti ricadute sull'occupazione». Il timore è che l'intero mercato del libro «possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019». Dal 9 marzo al 12 aprile le librerie hanno perso l'85% delle vendite. Ma c'è chi organizzandosi con le consegne a domicilio e grazie anche a una buona presenza sui social e alla fidelizzazione dei clienti - ha ridotto il suo calo al 71%. La rete è sempre più strategica, e diventa decisiva per l'acquisto per il 64% dei lettori.
R.D.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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