Liberazione, due giorni di riflessione Si comincia con le voci della Resistenza

Martedì 24 Aprile 2018
DOLO
Ricco calendario di appuntamenti per il 25 Aprile, anniversario della liberazione d'Italia. Con un'anteprima nella giornata di oggi, organizzata dall'associazione culturale La pentola dei nodi che alle 21 nella sala consiglio del palazzo municipale, in collaborazione con l'Università del tempo libero, presenterà un incontro dal titolo Dall'orrore alla speranza voci venete dalla Resistenza alla liberazione con la partecipazione del coro Voci della Riviera del Brenta di Fiesso d'Artico.
Il programma delle celebrazioni, organizzate dal Comune di Dolo in collaborazione con La Pentola dei nodi, l'associazione Catarsi, la Pro Loco di Dolo e le associazioni di categoria dei carabinieri di Dolo, dei Lagunari e delle truppe anfibie, dei combattenti e reduci, dei cavalieri della Repubblica, sezione della Riviera del Brenta, dei Partigiani d'Italia, del gruppo alpini della Riviera del Brenta e della Protezione Civile di Dolo, prevede, nella giornata di domani alle 9.45 ad Arino il ritrovo davanti al centro comunitario parrocchiale e alle 10 la celebrazione di una messa nella chiesa di San Michele Arcangelo cui farà seguito la deposizione della corona d'alloro al monumento ai Caduti. Alle 11.15 la cerimonia si svolgerà a Sambruson con la deposizione di una corona d'alloro dopo il raduno del corteo davanti alla chiesa arcipretale Sant'Ambrogio.
Ultimo atto alle 11.40 a Dolo con il ritrovo del corteo in piazzetta Municipio e prosecuzione lungo via Cairoli, via Matteotti e via Piave, dove sarà posta una corona d'alloro nel parco pubblico dedicato alle vittime di Nassiriya. Da lì il corteo proseguirà verso via Vittorio Veneto per raggiungere il monumento ai Caduti. «Oltre al ricordo fondativo della nostra Repubblica - commenta il vicesindaco Gianluigi Naletto - l'obiettivo è di affermare l'amore per la nostra libertà, rinnovare cioè il nostro credere e agire all'insegna di un ordine politico e sociale libero da qualsiasi sopraffazione, paura, indifferenza. La democrazia è proprio questo: essere protagonisti, insieme agli altri, del nostro domani». (l.per)
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