«Leonardo adesso fa il detective»

Sabato 17 Novembre 2018
L'INTERVISTA
Leonardo da Vinci, un vero e proprio mito, l'artista, lo scienziato, l'ingegnere, forse il genio più eclettico al mondo. Tanto che non è stato difficile trasformarlo anche in un detective brillante, insomma un investigatore la cui prima arma è la creatività. Lo ha fatto Marco Malvaldi con il suo ultimo La misura dell'uomo (Giunti, pag. 300, euro 18,50), un giallo storico che si svolge nella Milano rinascimentale di Ludovico il Moro. Il cadavere c'è, ma nessuno capisce come sia morto. L'unico a poter risolvere la questione, per il signore di Milano, è appunto il genio fiorentino. Malvaldi presenterà il 7 dicembre, alle 18, a Mestre nell'ambito di Mesthriller Spin Off..
Come le è venuto in mente di trasformare Leonardo da Vinci in un detective?
«Sono un giallista, nel momento in cui c'è stata questa richiesta da parte di Giunti, mi sono chiesto: è così improbabile che Leonardo potesse investigare su un delitto? Dovevo trovare una scusa plausibile, che è giunta dai suoi studi anatomici. All'epoca gli studi di Leonardo erano davvero all'avanguardia, in quel periodo anche i medici ignoravano l'esatta struttura interna di un uomo. Leonardo ne sapeva moltissimo. Mi è parso insomma che questa fosse la strada più plausibile».
Stupisce questa Milano del 400 estremamente moderna, sia su questioni economiche che sociali. È il motivo di questa ambientazione?
«È uno dei motivi. Milano è il posto in cui alla fine del 400 nasce il modo di mettere in relazione affari e vita civile. È proprio il momento in cui il denaro, nell'accezione buona del termine, entra a far parte della vita quotidiana. L'altra ragione di questa ambientazione è che Leonardo da Vinci, diventa Leonardo a Milano. Quando arriva è un'artista promettente, un allievo del Verrocchio già abbastanza noto, ma è ancora una promessa. Quando invece va via da Milano è Leonardo da Vinci, l'artista europeo con la A maiuscola».
Leonardo ci appare come un uomo normalissimo, di grande curiosità e ironia. Solo una domanda: perché veste di rosa?
«È storicamente accertato che, almeno negli anni milanesi, fosse decisamente un dandy. In genere ce lo immaginiamo come il genio solitario con la tunica grigia alle prese con le sue invenzioni isolato nel suo laboratorio. Invece era un conversatore brillante. Ludovico il Moro lo voleva sempre alle cene di gala proprio per il suo talento di conversatore. Lo stesso Leonardo si appunta nei taccuini indovinelli, barzellette, storie, facezie da usare proprio in queste occasioni mondane. È bellissimo trovare negli appunti di Leonardo, a proposito di contrappesi e bilancini, il ragionamento che si spezza perché scrive: E adesso basta, perché la minestra si fredda, insomma è una cosa abbastanza buffa così come quando dipinse il Cenacolo. Il priore di Santa Maria delle Grazie gli diceva che era troppo lento. A un certo punto, esasperato, Leonardo rispose in questo modo: Guardi è vero, io sono lento, non ho ancora dipinto Giuda, se lei continua rompermi le scatole, Giuda assomiglierà moltissimo al priore di Santa Maria delle Grazie».
Quanto ci ha messo per la ricerca?
«Circa un anno e mezzo, aiutato oltretutto. Ho avuto a disposizione il filologo leonardiano, lo storico della Milano rinascimentale, un linguista e una docente di Storia dell'economia della Bocconi».
Come ha riprodotto la lingua quattrocentesca?
«Leggendo diverse lettere, soprattutto di Giacomo Trotti, l'ambasciatore di Ferrara, uno dei personaggi. Sono carte molto divertenti, interessanti perché mescolano alto e basso. In una stessa lettera parla della scoperta dell'America e delle corna del Segretario di Stato, insomma, cose di questo genere, gossip, umori di corte, accadimenti politici. Con Luca Baldassari, un bravissimo linguista, ci siamo messi sopra questi documenti, io scrivevo e infine lui mi correggeva, un vero e proprio editing linguistico, magari toglieva gli anacronismi o mi faceva notare una grafia piuttosto che un'altra. È stata una delle parti più divertenti del lavoro».
Mary Barbara Tolusso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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