Le opere di Chiara Dynys a Verona

Martedì 26 Ottobre 2021
Riprendendo l'idea di un ricamo prezioso con fili d'oro, due gabbie dorate poste davanti a due affreschi arcadici settecenteschi ispirati all'Eneide di Virgilio diventano un'originale occasione per descriverli ed enfatizzarli. È Over Nature, il lavoro site specific realizzato dall'artista lombarda Chiara Dynys (nella foto), esposto permanentemente a Palazzo Maffei Casa Museo di Verona che, su progetto museografico di Gabriella Belli, ha inaugurato il secondo piano del palazzo con ulteriori otto sale. La preziosa Collezione Carlon si amplia quindi impegnandosi anche nella promozione dell'arte contemporanea, arricchendo inoltre la proposta con nuovi spazi per attività e incontri. Le due grate di circa 4x3 metri che vanno ad impreziosire i due dipinti, uno opposto all'altro, sono in acciaio vibrato e foglia d'oro zecchino di 24 carati. Poste dinnanzi agli affreschi, diventano una sorta di finestre su di essi in modo che l'occhio vada a catturarne i particolari: Mi interessava realizzare un'operazione quasi metafisica che non nascondesse la pittura ma andasse invece ad evidenziarla. La mia opera è come se fosse un cono ottico che descrive ulteriormente il paesaggio spiega l'artista. Ad ogni grata poi è aggrappata una frase tratta da Goethe realizzata in vetro soffiato cangiante ed iridescente e tagliata in waterject, in modo da rilevare l'esatta calligrafia dell'artista: una in tedesco color rosa sull'infinito e l'altra in italiano in azzurro sul cielo. Chiara Dynys nelle sue opere interviene spesso creando un connubio con l'arte del passato. Interventi di questo tipo, anche se temporanei, li aveva realizzati già per il Museo Correr di Venezia con la mostra Sabra Beauty Everywhere, in cui le foto di bambini dei campi profughi del Libano, incorporate in trittici, entravano in dialogo con le opere presenti nel museo, in particolare con la Madonna col Bambino di Jacopo Sansovino. Interventi questi che, caratterizzando e contraddistinguendo il lavoro dell'artista, mettono insieme l'arte del passato con quella contemporanea, aiutando a capire il continuum storico: «Per me è importante creare questo fil rouge che metta in stretto rapporto il mio linguaggio con la storia dell'arte, che poi è la storia dell'umanità».
Francesca Catalano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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