Le grandi signore della gastronomia

Venerdì 20 Ottobre 2017
Le grandi signore della gastronomia
LE STORIE
C'è Fabrizia, che è quasi scappata da casa e dal suo Friuli (ma prima ha avvertito), ha fatto la lavapiatti in un albergo di Sappada, ha ceduto alla corte e agli imbrogli di Roberto (Dame un baseto che oggi compio gli anni) e adesso è una stella (Michelin) con il suo Laite. C'è Franca, la Signora con la esse maiuscola della trattoria Brunello, a Scandolara di Zero Branco, Treviso: quando la mamma stava male toccava a lei preparare il pasto per il papà che tornava dai campi... e come le piaceva cucinare risi e patate e controllare, in tecia, el museto o e gaine.
IL RACCONTO
C'è Bruna, che trovate al ristorante Cianzia, a Borca di Cadore. E ricorda: «Che buona la cucina della nonna. Quelle colazioni che preparava d'inverno agli uomini, prima che andassero a spaccarsi la schiena in campagna, quella sopa di carne con l'uovo... e che buoni i piatti semplici della sera, l'uovo sodo e le fette di salame, con radicio e fasioi».
Anche Antonella viveva spesso accanto alla nonna, da lei imparò a sentire in cucina gli odori di arrosto e bollito, di pollo e coniglio, a riconoscere i radicelli e gli s-ciopet, a ricamare e ascoltare i racconti di guerra. Poi conobbe e presto sposò un bel tipo di nome Eddy Furlan prima disc jockey, poi sommelier, e alla Panoramica, a Nervesa della Battaglia, le fecero spazio con gioia, si installò in cucina ed è ancora lì.
ANNAMARIA & ARCADIA
Invece Eliana ricorda il giorno in cui tornò a salutare il suo paese, Pesariis, il paese degli orologi e Borgo del Tempo, in Carnia, prima di trasferirsi in una grande città con il suo diploma di grafico pubblicitario in tasca ma, dopo la passeggiata attraverso le vie e i ricordi, decise, così, di colpo, che non sarebbe partita più, che avrebbe continuato a fare il lavoro dei genitori, a coltivare ortaggi e fragole, con l'aiuto dell'acqua e del sole fino a quando decise di recuperare l'osteria del paese, Sot la Napa, che oggi è un incanto. Sentite adesso Annamaria: La mia cucina è mia madre, la mia cucina sono io che mi è sempre piaciuto stare in cucina, però la mia cucina è soprattutto lì fuori... La vedete questa natura: può, secondo voi, tutta questa bellezza ingannarci? E lei lo fa ancora oggi, tutti i giorni, da Andreetta, a Cison di Valmarino.
LA CUCINA DI MARUZZELLA
E poi ci sono quelle con i nomi strani: Arcadia, Maruzzella, Zuma che non si sa cosa gli sia venuto in mente a chi li ha scelti ma ormai sembrano dipinti su quei volti. Arcadia che le canta ad un giornalista contrario all'abbinamento fra pecorino e cozze: Senti un po', adesso ti dico io come stanno le cose, non sai che nel Polesine pascolano greggi di pecore, che il pecorino del Delta è tradizione popolare e anima di questa terra, non pensi che certe ricette nascano non dalla fantasia ma dalle antiche usanze dei nostri padri e dalle loro capacità di rendere le cose semplici buone e gustose? Magari non piaceranno a te ma il pecorino con la noce moscata nel brodo di pesce è una vera leccornia... quando si parla è sempre meglio sapere.
IL LIBRO
E Maruzzella, regina de Al Portico, a Cona, che in ogni piatto serba una sorpresa, un guizzo che non ti aspetti, un'abilità conquistata in tanti anni ma anche il frutto di uno sguardo del tutto personale, di un suo modo di intendere la vita...forse anche la sua bontà d'animo racconta Giovanni, il figlio. E infine Zuma che, all'Enoteca di Torreglia, prepara i Bigoli col cinghiale, il Baccalà alla barcarola, ricette segrete: Se ve le dico non venite più, e noi come facciamo.... Musica per le orecchie di Arrigo Cipriani, allergico alle stelle, ai nuovi cuochi chiamati chef e alle loro astruse sequenze. Che scrive: Questo libro ci ricorda che il vero soggetto della cultura è la donna che ci riporta alle nostre origini. Dalla nascita alla casa, alla cucina, all'accoglienza. In questi tempi dove la vuota finzione sembra farla da padrona, cerchiamo di non dimenticarlo. Già perché tutte queste donne e tutto il loro grande cuore lo trovate in Cuoche. Le radici della cucina, di Lucio Carraro, diretto da Gino Bortoletto, disegnato da Diego Orlando, fotografato da Matteo Scorsini, chiuso da Danilo Gasparini. Tutte, una dopo l'altra, queste 17 donne . Un libro tenero, con tanto di colonna sonora (la firmano i Cantina Mixteca nel cd allegato), fra i ricordi, la tenerezza e il dolore della vita.
Claudio De Min
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci