Lavori di restauro avanti a pieno ritmo

Martedì 22 Agosto 2017
Lavori di restauro avanti a pieno ritmo
Polvere e rumore accendono la protesta di pittori e commercianti sulla riva del molo a San Marco.
Il restauro dei Giardinetti Reali avviato dalla Fondazione Venice Gardens procedono a pieno ritmo e negli ultimi 15 giorni si stanno concentrando sull'abbattimento del bunker nell'area verde, quello realizzato prima della seconda guerra mondiale per rifugiare, in caso di bombardamenti, la famiglia reale. Una struttura alta circa quattro metri in cemento armato che una fresa meccanica di recente tecnologia sta cercando di togliere di mezzo. Quando tira il vento però, nuvole di polvere si alzano e si spostano verso la riva. «E' impossibile vivere così - spiega Saverio De Bello, pittore, portavoce degli ambulanti che si trovano sul tratto di riva davanti ai giardini - in questi giorni siamo investiti che siamo costretti a respirare, e abbiamo segnalato più volte ai vigili la situazione. Ci chiediamo se le protezioni adottate siano idonee perché non contengono né la polvere né il rumore assordante a cui siamo sottoposti. Così non si può andare avanti».
A confermare il disagio è il presidente dell'Associazione Piazza San Marco Claudio Vernier, titolare dello storico bar gelateria Al Todaro che si affaccia sul molo di San Marco. «Fortunatamente la polvere non arriva fino ai nostri tavolini ma il problema per chi si trova davanti ai Giardini Reali purtroppo c'è: in molti sono venuti a lamentarsi e il suggerimento a chi dirige i lavori è quello di utilizzare dell'acqua durante lo smantellamento del bunker». In realtà, l'acqua per bagnare il cemento ci sarebbe già. L'architetto Anna Buzzacchi, responsabile della sicurezza del cantiere, ha messo in campo tutta una serie di accortezze per cercare di limitare i disagi. «Stiamo utilizzando una fresa a basso impatto sonoro invece che un martello pneumatico - spiega Buzzacchi - abbiamo due canne lungo le braccia meccaniche che bagnano il cemento durante le operazioni. La fresa entra in azione a brevi intervalli, proprio per permettere alla nube di abbassarsi. I teli antipolvere sono alti 6 metri, ora che abbiamo abbattuto due metri di bunker dall'alto, il problema diminuirà».
Il lavoro dovrebbe ultimarsi nel giro di tre settimane. «Alzare un ponteggio non era possibile - conclude l'architetto - data l'assenza di un muro vicino. Se avessimo alzato un'impalcatura per contenere la polvere, con il maltempo della scorsa notte ci sarebbero stati dei rischi. Fare interventi come questi in centro storico è sempre delicato, ci rendiamo conto del disagio e faremo il possibile per limitarlo al massimo, anche utilizzando più acqua».
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