La Uil: «Infanzia e nidi, tanti tagli e pochi risparmi»

Domenica 21 Aprile 2019
La Uil: «Infanzia e nidi, tanti tagli e pochi risparmi»
LA POLEMICA
MESTRE «Poche migliaia di euro di risparmio, con il risultato che si mette in crisi un servizio che finora era stato eccellente, rendendo impossibile la vita di insegnanti ed educatrici». A fare una stima di quanto stia risparmiando il Comune di Venezia con la politica dei tagli alle sostituzioni e con gli spostamenti del personale, è Mario Ragno, segretario generale della Uil Fpl di Venezia. Secondo la Uil sono una cinquantina gli spostamenti di insegnanti da inizio 2019, oltre alla squadra jolly costituita proprio per coprire le assenze (sempre nel rispetto del rapporto numerico, come precisano dal Comune). «Evitando le supplenze, da inizio anno sono stati risparmiati circa 4 mila euro. Con i 15 insegnanti di sostegno non sostituiti, costringendo le educatrici o le altre insegnanti a gestire sia la classe che il bambino con disabilità, si risparmiano altri 1500 euro. Vale la pena mettere in crisi un sistema per queste cifre? Per noi non ha senso» osserva Ragno.
L'accordo sindacale prevedeva, in caso di assenze del personale, di utilizzare la squadra jolly in prima battuta, in alternativa lo spostamento del personale di sostegno libero. Terza possibilità, prendere una normale supplente. «Solo in ultima ratio - aggiunge Ragno - si prevedeva di spostare insegnanti di ruolo. Ma questa cosa non avviene perché il supplente non viene chiamato». La gestione diventa difficile in caso di malattie lunghe. «Senza sostituto il calcolo che viene fatto è strettamente legato al rapporto numerico. Ma non si tiene conto che nelle fasce orarie di apertura e chiusura le educatrici sono spesso sole con 10 o 12 bambini, che non puoi certo chiudere in gabbia. Se non viene inviato un supplente ci si trova soli con tutti quei bambini per molte ore. In caso di sostituzioni lunghe diventa un peso». Le sostituzioni lunghe potevano essere coperte, secondo la Uil Fpl, con circa 8-10 mila euro. «Insomma, con il costo dello stipendio di un solo vigile avremmo messo in sicurezza le scuole dell'infanzia e i nidi di tutta la città. Si eviterebbero ordini di servizi, prolungamenti di orario o insegnanti che si spostano tra le classi, smistando i bambini in sezioni diverse ogni due ore, come spesso accade. Una danza continua, che se continua per più giorni diventa difficile da gestire. Per risparmiare poche migliaia di euro, il servizio perde qualità e si trasforma in un baby-sitting». In risposta, l'assessore Paolo Romor ribadisce che «il rapporto numerico, esattamente quello da sempre previsto dal regolamento del Comune di Venezia e migliorativo rispetto alla legge regionale, viene scrupolosamente rispettato; anzi nella maggior parte delle giornate, a conti fatti, garantiamo una o due, a volte anche 3, maestre in più rispetto a quanto previsto dalla regola». «Le assunzioni di maestre - aggiunge - non sono alternative a quelle dei vigili, perché sono entrambe priorità dell'amministrazione. Si tratta quindi di due variabili assolutamente indipendenti, come dimostrano le 30 assunzioni a tempo indeterminato, durante il corrente anno scolastico, con cui non solo è stato coperto il 100% delle cessazioni, ma si è anche creata, per la prima volta, la squadra aggiuntiva jolly per le sostituzioni brevi».
M.Fus.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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