LA TRAGEDIA
VENEZIA Resta in ospedale agli arresti domiciliari Renato Berta,

Martedì 23 Aprile 2019
LA TRAGEDIA
VENEZIA Resta in ospedale agli arresti domiciliari Renato Berta, l'ottantacinquenne di Castello accusato di aver ucciso con due coltellate la moglie, Licia Zambon, 81 anni, malata di demenza senile, per poi tentare di togliersi la vita ingerendo psicofarmaci.
Lo ha stabilito il giudice per le indagini preliminari di Venezia, Marta Paccagnella, nell'ordinanza di custodia cautelare depositata ieri mattina, con la quale ha accolto la richiesta di misura cautelare richiesta dal pm Paola Tonini, finalizzata a tenere sotto controllo l'anziano, anche per evitare che possa ripetere comportamenti autolesionistici.
LUOGO PROTETTO
Le condizioni dell'uomo sono in miglioramento - dopo un'iniziale diagnosi di grave crisi respiratoria - e non è escluso che i sanitari possano decidere di disporre la sua dimissione tra pochi giorni.
Nel frattempo il suo difensore, l'avvocato Pietro Speranzoni, è al lavoro per cercare di trovare un luogo protetto nel quale il giudice potrà imporgli di restare ai domiciliari: l'abitazione di uno dei figli o una struttura di cura e assistenza. Considerata l'età avanzata non è ipotizzabile, infatti, che Berta possa essere trasferito in carcere, anche perché la sua pericolosità sociale non è sicuramente elevata: è vero che ha ucciso, ma lo ha fatto con l'intenzione di far cessare la sofferenza di una persona che amava. Dunque non vi è un rischio concreto che possa far del male ad altri soggetti.
ACCERTAMENTO PSICHIATRICO
L'avvocato Speranzoni dovrebbe recarsi oggi in ospedale, a Venezia, per cercare di parlare con il suo assistito, il quale era definito in stato confusionale e non in grado di essere ascoltato per ricostruire l'accaduto. Per questo motivo la convalida dell'arresto si è svolta senza il suo interrogatorio, che avverrà non appena l'anziano sarà ritenuto dai sanitari in grado di sostenerlo. Il legale si riserva di chiedere un accertamento psichiatrico, ma è probabile che, essendo un soggetto a rischio, una prima valutazione sotto questo profilo venga effettuata anche dai sanitari dell'ospedale civile. (gla)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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