LA TRADIZIONE
A Napoli, praticamente da sempre, c'è il caffè sospeso,

Lunedì 20 Dicembre 2021
LA TRADIZIONE
A Napoli, praticamente da sempre, c'è il caffè sospeso, ovvero la tazzina (una o più) lasciata pagato dai clienti e che viene poi offerta a chi a discrezione del barista - non potrebbe permettersi di consumarlo al bar: un'antica e suggestiva tradizione. Da un paio di anni a Milano è invece nato il Panettone sospeso, iniziativa che coinvolge i pasticceri e gli chef della città. L'idea è la stessa, cioè quella di offrire un panettone artigianale alle persone e alle famiglie meno fortunate che, altrimenti, farebbero fatica a portarlo in tavola a Natale. Funziona così: per ogni panettone lasciato in sospeso e dunque offerto da un cliente, ciascuna pasticceria ne aggiunge un altro, raddoppiando dunque l'offerta e il numero dei potenziali beneficiari. Sono attualmente 16 le pasticcerie milanesi aderenti e l'anno scorso sono stati donati oltre 3mila dolci a persone indigenti e ai senzatetto: in prossimità del Natale i panettoni vengono consegnati agli operatori sociali attivi nei vari municipi milanesi e bene informati su situazioni di fragilità o precarietà, e a Casa Jannacci, casa di accoglienza che offre assistenza ai senza fissa dimora.
CHEF COINVOLTI
Fra i pasticceri e i cuochi coinvolti c'è anche Carlo Cracco, lo chef stellato vicentino (è nato a Creazzo)che, qualche giorno fa, parlando a Che Succ3de, su Rai3, ha spiegato: Io sono nato come pasticcere poi mi sono orientato verso la cucina per una serie di circostanze, ma la passione per il dolce è rimasta e nel periodo invernale si esprime con il panettone. Non so se il nostro sia il migliore ma di sicuro è fatto con amore e cuore per cercare di renderlo il più buono e unico possibile. L'iniziativa di solidarietà alla quale ho aderito con entusiasmo è un modo doveroso per dare un piccolo aiuto a persone che hanno problemi e contribuire a regalar loro qualche momento di gioia. E penso che qualcosa di sospeso si deve trovare tutto l'anno e non solo a Natale. In questo periodo siamo presi dalla frenesia del lavoro e delle feste e rischiamo di non ricordarci delle persone meno fortunate. Un progetto che trova d'accordo anche gli artigiani veneti e li stimola a pensarci per il futuro. A partire da Lucca Cantarin, della premiata pasticceria Marisa di San Giorgio delle Pertiche nel Padovano: «Mi piace un sacco, quando si parla di solidarietà siamo sempre pronti, ma dovrebbe essere un'operazione da pensare tutto l'anno.». Un'ottima idea anche per Checco Pettenò, pasticcere mestrino: «Una bella iniziativa che si potrebbe riproporre anche da noi». E Lello Ravagnan di Grigoris, pizzeria che ha fatto del panettone uno dei suoi marchi di fabbrica: «Tutto quello che può fare del bene mi trova d'accordo»
C.D.M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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